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CHE FINE HANNO FATTO – Andrea Russotto e le promesse non mantenute

che fine hanno fatto04/08/2018 • 15:00
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Andrea Russotto – Quando il Napoli ancora non si era riaffermato come big del nostro campionato, la squadra azzurra vantava una sequela di giocatori di discreto livello (insieme a qualche ragazzo di caratura superiore, come Lavezzi e Hamsik) per cercare di ritornare adl alti livelli dopo il fallimento e gli anni trascorsi tra Serie C e B. Dopo un ritorno con tanto di qualificazione Intertoto e preliminare di Coppa UEFA, la stagione 2008-2009 fu di assoluta transizione e al ribasso: la squadra, dopo una grande partenza, terminò nella parte destra della classifica dopo l’esonero di Reja e l’arrivo di Donadoni, mettendo a segno quella che – ancora oggi – è ricordata come la peggior stagione dell’Era De Laurentiis. Tra i calciatori che quell’anno militarono nel Napoli ce n’era uno che pareva destinato a fare grandi cose, ovvero quell’Andrea Russotto che, invece, nel corso del tempo si perse sempre più per strada.

CHE FINE HANNO FATTO, episodio 3: Andrea Russotto

Trequartista di nazionalità italiana, Russotto aveva però iniziato la carriera nel Bellinzona, in Svizzera. Dopo un inizio incoraggiante, il club decise di dar via il giovane giocatore in prestito in Italia per continuare la sua maturazione. Prima qualche mese non troppo convincente alla Lodigiani, poi addirittura tre anni di prestito al Treviso: il ragazzo nelle prime due stagioni gioca benissimo mentre nella terza sembra avere un pesante calo, nonostante le molte partite giocate. A dispetto di questo, nel 2007 il suo nome viene inserito nella lista dei 50 giovani più promettenti al mondo da parte della rivista inglese World Soccer. Forse proprio questo aspetto convince il Napoli a prenderlo nel mercato estivo. Quella degli azzurri è la tipica operazione che si fa con un giovane di belle speranze ma ancora acerbo: prestito oneroso a 350.000 euro e diritto di riscatto fissato a quasi 4 milioni, nel caso in cui il ragazzo mantesse le promesse. La stagione con la maglia del Napoli però si rivela foriera di poche soddisfazioni: Russotto infatti gioca soltanto 15 partite in campionato – di cui nessuna da titolare – senza mai timbrare il cartellino. Anzi, dai tifosi è ricordato per un episodio sfortunato: durante un Napoli-Cagliari proprio lui a porta vuota segna il terzo centro ma il gol viene annullato per un tocco di Lavezzi, che era in fuorigioco ed evidentemente era entrato a far parte attivamente dell’azione. Poco dopo, il Cagliari pareggerà e la gara terminerà 2-2. A fine stagione il Napoli, non convinto delle sue prestazioni, non eserciterà il diritto di riscatto e il calciatore tornerà al Bellinzona, fallendo l’unica vera grande occasione della sua vita calcistica.

La giusta dimensione

Russotto ricomincia dunque a girovagare: dopo una stagione al Bellinzona, va a Crotone e poi passa – finalmente a titolo definitivo – al Livorno. Anche qui però il ragazzo, complice un infortunio, non riesce a dare il meglio di sé. Inizia così il periodo in cui Russotto trova la sua dimensione, ovvero quella della Serie C (Lega Pro). Dopo una breve parentesi alla Carrarese, Russotto diventa un giocatore del Catanzaro e qui, finalmente, riesce ad essere decisivo a suon di gol e assist, divenendo un idolo dello stadio. Per tre stagioni Russotto si prende il cuore di club e tifosi, poi nel 2015 tenta un ultimo colpo di reni per tornare nei campionati più importanti: viene infatti acquistato dalla Salernitana che, però, non lo farà praticamente mai giocare. Russotto torna così in Serie C per vestire la maglia del Catania. E anche con gli etnei, come con il Catanzaro, Russotto dimostra di avere pieno talento per la categoria, segnando e facendo segnare tanto e segnalandosi anche per qualche episodio singolare (viene infatti squalificato per 4 turni in un’occasione per aver espresso blasfemia durante un controllo anti-doping). Peraltro, proprio l’anno scorso, Russotto è stato anche indagato nell’ambito del Calcioscommesse, venendo però prosciolto quasi subito da ogni accusa. Quest’anno, invece, Andrea Russotto ripartirà dalla Sambenedettese dopo aver rescisso consensualmente il suo contratto con il Catania, ovviamente in Serie C. A 30 anni il grande calcio sembra ormai lontano ma l’importante di certo risulta essere riusciti ad emergere. E Andrea Russotto, nonostante tutto, ce l’ha senz’altro fatta.

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Claudio Agave
Tags :NAPOLI

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