Ashley Young, capitano del Manchester United, in queste ore è vicinissimo all’Inter che pare aver strappato il sì del club e del giocatore. Fortemente voluto da Antonio Conte, firmerà un contratto fino a giugno 2021. La storia di Ashley Young è particolare e merita di essere raccontata.
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ASHLEY YOUNG E LEWIS HAMILTON
Fa strano accostare questi due nomi, in pochi sanno infatti che sono andati a scuola insieme, alla Henry Newman di Stevenage. Hamilton era un centrocampista di quantità, un mastino che morde i talloni degli avversari. Ashley più tecnico, i due rappresentavano i “top players” della scuola. Poi Hamilton si è dato alle corse automobilistiche, mentre Young ha perseguito il suo sogno di diventare un calciatore professionista nonostante fosse stato scartato dal Watford quando aveva 16 anni.
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Ashley Young racconta quell’episodio: “Il Watford mi scartò, disse che ero troppo basso. Avrei dovuto scegliere se giocare part-time, allenandomi solo due volte a settimana, o mollare tutto. Tornai a casa e piansi per un’ora, fu un momento difficile. Dovevo scegliere cosa fare, se tornare lì e ricominciare con l’Under 18 o trovarmi un lavoro, ma volevo solo giocare a calcio”. Pian piano il piccolo Ashley riuscì a ritagliarsi il suo spazio, riuscendo addirittura a segnare 64 reti in una stagione.
A gennaio 2007 il grande salto nell’Aston Villa, dove trova il tecnico Martin O’Neill che stravede per lui. Coi Villans gioca le sue migliori stagioni, tanto che nel 2011 riceve la chiamata dal Manchester United di sir Alex Ferguson. “Ho bisogno di te”, dice l’allenatore scozzese senza troppi giri di parole. Detto fatto, Ashley Young conquista l’Old Trafford diventando negli anni il capitano dei Red Devils. Adesso a 34 anni lo aspetta una nuova esperienza italiana, Conte lo stima e lo voleva già ai tempi del Chelsea. Chissà se il buon Ashley riuscirà a conquistare anche il cuore dei tifosi nerazzurri.
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