Hanno fatto scalpore le foto dei becchini con la salma di Diego Armando Maradona morto il 25 novembre per un arresto cardiaco. I tre uomini che hanno fatto la foto hanno ricevuto diverse minacce di morte e ieri sui social era circolato un video di un uomo morto ritrovato in un cassonetto che secondo fonti inattendibili era quello di Diego Molina, uno dei becchini della foto. In realtà si trattava di una fake news.
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Assassinato il becchino che si è fotografato con Maradona
Gli uomini sono stati denunciati e licenziati dalle pompe funebri, ma non c’è stato nessun caso di omicidio. Il video che è circolato ieri sui gruppi whatsapp e telegram risale a marzo scorso e nulla ha a che vedere con il becchino in questione che secondo la bufala sarebbe stato ucciso dalla barra del Boca Juniors, una delle frange più pericolose del tifo organizzato argentino. Sono girati anche dei vocali in spagnolo dove un uomo diceva di aver rintracciato Molina e di averlo preso a pugni e calci fino ad ammazzarlo. Una bufala creata ad arte a cui molti hanno creduto tanto da essere pubblicata da alcuni siti sportivi napoletani.
Di reale però c’è la paura di Claudio P., un altro dei becchini che ha raccontato di aver subito minacce di morte e di aver visto loschi individui aggirarsi nei pressi della sua abitazione. Inoltre Claudio si è giustificato sulla vicenda a Radio 10 spiegando: “si tratta solo di un grande equivoco. Quella foto non l’ho scattata io ed è stata fatta a tradimento, nel senso che qualcuno mi ha colto nel momento in cui stavo preparando il feretro. Nessun esibizionismo, lavoro da tanti anni in questo settore e sono di quelli che hanno sempre ripudiato certi gesti. Ho lavorato al funerale del papà di Maradona, nel 2015, e non mi sono certo sognato di fare nulla del genere nemmeno all’epoca. Sono stato licenziato per qualcosa che non ho fatto, ma chiedo comunque scusa a chi si è sentito offeso”. La polizia argentina sta indagando e pare che nell’agenzia di onoranze funebri siano state rinvenute altre foto macabre.