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Bomber dei due mondi: Martin “El Loco” Palermo

calcio17/09/2015 • 09:46
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P. Dybala
#21RomaAttaccante
Serie A
Stagione 2024/2025

6

Goals

17

Tiri in porta

47

Tiri

3

Assists

Ci sono Bomber che arrivano ai nostri occhi accompagnati da storie e leggende fantastiche. Colpi incredibili come “la Boba” di D’Alessandro o “la vaselina” del Tecla Farias. Più di recente pensiamo invece alla rabona di Calleri, capace di oscurare perfino L’Apache al suo ritorno alla Bombonera.

Ci parlano in video girati con una patata o con streaming illegali anche in Uzbekistan. Quando siamo più fortunati si accompagnano invece alle giocate linguistiche di Stefano Borghi, con le sue “dormite epocali” e le sue difese “riveddibbiliii”.

Sono gli eroi del Sudamerica e noi, rapiti, aspettiamo possano sbarcare in Europa. Quando questo accade, però, le sorprese se possibile si moltiplicano. Nel bene e nel male ogni Bomber d’Oltreoceano porta una storia che val la pena raccontare.

Il Bomber in questione è una vera e propria divinità tamarra. Forte come un Dio ed elegante come Clemente “Tatanka” Russo al suo matrimonio. Con il Boca ha vinto tutto (e più volte) e, tanto per dire, è il capocannoniere ogni epoca della squadra del cuore di Maradona.

In una magica serata giapponese Martin Palermo, argentino discendente di immigrati siciliani, firma la sua più prestigiosa prestazione. Doppietta al Real per il titolo intercontinentale.

Al tempo, siamo nel 2000, il nostro “mechato” eroe ha già 27 anni e niente più da dimostrare nel Nuovo Continente. Non resta che tentare l’avventura europea. Dove? ovviamente in Spagna. In quale prestigioso Club? Real, Barcello….no! Villarreal. Squadra che veleggia nelle acque agitate delle retrovie della Liga.

Da qui in poi è solo una scorpacciata di aneddoti straordinari. Al suo primo anno nel sottomarino giallo, dopo un gol segnato al Barcellona, rimedia la frattura della tibia e del perone a causa della caduta di un cartellone pubblicitario. Il buon Martin non poteva concepire un gol non festeggiato con i tifosi…un po’ troppo esuberanti però.

In Europa non sfonda e i suoi anni al Betis e all’Alaves sono più di culto che altro. Uno come Palermo, però, non passa mai inosservato.

Pensiamo alla sua avventura con la Nazionale argentina. Nei 12 anni trascorsi tra la prima e l’ultima apparizione con l’albiceleste gioca appena 15 partite, segnando comunque 9 gol. Nella Coppa America del 1999 l’apoteosi. Nella sfida alla Colombia Martin tira e sbaglia 3 calci di rigore. Tutti centrali (2 alti e uno addosso al portiere), tutti calciati con una forza e un’ignoranza commoventi.

Palermo, meglio non scordarlo, resta un calciatore mitologico. Nel 2010, a 37 anni, convocato da uno più matto di lui (Il pibe ovviamente), fa vivere a tutta l’Argentina un momento da orgasmo sportivo. Pioggia torrenziale al Monumental, Palermo in gol  al 93esimo, Maradona in tuffo a planare sul prato e Argentina qualificata per il culo di una gallina a Sud Africa 2010.

In quel Mondiale giocherà pochissimi minuti e, ovviamente, timbrerà il cartellino.

In definitiva, a ogni modo, l’amore corrisposto della sua vita è il Boca. Rientrato a trent’anni suonati regalerà agli Xeneizes un’altra Libertadores, un centinaio di gol, tante emozioni e prodezze come questa…

Ah! Il più grande Bomber della storia del Boca vanta anche un’apparizione nella serie tv argentina Il Mondo di Patty, dove interpreta se stesso. Che dire…Viva Martin Palermo!

calcio17/09/2015 • 09:46
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Autore

Redazione

Tags :Argentina

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