Partitella di calcetto con i colleghi e i clienti? Da oggi fa parte dell’orario di lavoro. A stabilirlo una clamorosa sentenza della sezione di Vigo, Galizia del Tribunale Supremo spagnolo.
Tutto è nato da una richiesta dei sindacati dell’Altadis, la società leader per la produzione di tabacco. Da anni l’azienda organizza un torneo di calcetto tra i propri dipendenti e i loro migliori clienti, i tabaccai.
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Nel contratto di lavoro, firmato tra azienda e sindacati, si sottolineava che la partecipazione alle partite di calcetto era su iniziativa volontaria. Chi giocava però aveva diritto a un recupero delle forze e del tempo, tramite giorni di vacanza o ore libere.
Vacanze e ore libere? Troppo poco! I sindacati si sono battuti per qualcosa in più. Per loro il calcetto doveva essere considerato orario di lavoro a tutti gli effetti. I due gradi di giudizio, Audiencia Nacional e Tribunal Supremo, clamorosamente gli hanno dato ragione.
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Il calcetto quindi da oggi fa parte, a tutti gli effetti, dell’orario di lavoro. Per chi partecipa ai match dunque la giornata di lavoro successiva dovrà iniziare almeno 12 ore dopo il triplice fischio finale. E in caso di infortunio? Niente panico, verrà considerato incidente sul lavoro.
Ma amanti del calcetto non esaltiamoci, tutto questo, purtroppo, succede solo in Galizia..per ora.