L’esterno del Real Madrid Daniel Carvajal sulle colonne di Esquire ha rivelato la vita di un calciatore dei blancos, tra pro e contro. Lo spagnolo ha spiegato di come sia difficile fare amicizia coi compagni di squadra per via del club che impone lavoro costante e testa improntata alla vittoria.
- Southgate snobba ancora Grealish, ora lui potrebbe cambiare nazionale
- Mourinho e l’importanza della comunicazione: a lezione di coreano per Son
- “Scordati una carriera nel calcio!”. Ma ora Southgate lo convoca con l’Inghilterra
Carvajal e la mentalità del Real Madrid
“Non è facile fare amicizia – parola di Carvajal –. Il Real è un grande club in cui c’è molta concorrenza, non c’è tempo per altro e la vita privata è tenuta in disparte. Quando sono andato a Leverkusen, dove l’età media era di 23 anni, è stato più facile. Condividevamo tutti degli hobby, non avevamo moglie né figli. A Madrid, invece, ognuno ha la propria vita già costruita ed è un club così affermato in cui si discute e si parla di lavoro e di vittorie“. Poi ha elogiato Zidane: “La sua più grande virtù è la tranquillità che ci trasmette. Non si altera mai e, che le cose vadano bene o male, mantiene la calma. Questo è qualcosa che ai giocatori dà molta tranquillità. Inoltre, il suo punto di forza è che si fida molto della squadra. Ci fa sentire come se potessimo davvero fare tutto e questo rende la squadra vincente. Abbiamo vinto molto grazie a lui e continuo ad imparare molto ogni giorno”.
Sul suo futuro non ha dubbi: “Mi piacerebbe vincere ancora tanti titoli. Vorrei ritirarmi qui al Real Madrid. Ho vinto tutto con la società e a livello di titoli è difficile chiedere di più ma vorrei vincerne uno in più: la quinta Champions League con il Real Madrid. Con la Nazionale vorrei vincere un titolo: Europeo o Coppa del Mondo. Per questo motivo sto lavorando duro”.