Marius Stankevicius risponde ad Antonio Cassano. Il barese è intervenuto ai microfoni del podcast Muschio Selvaggio, ospite di Fedez e Luis Sal, e le sue parole stanno facendo parecchio discutere.
Cassano e il primo scudetto del Napoli
Nelle scorse ore, a sollevare un polverone sono state le sue dichiarazioni sul primo scudetto del Napoli. Secondo l’ex Real, Diego Armando Maradona vinse da solo quel titolo trascinando una “squadra di scappati di casa”. Frasi che non sono piaciute ad alcuni dei diretti interessati. Alessandro Renica, ad esempio, ha risposto al barese tramite i social: “Quello che è scappato, è il tuo cervello! Irrecuperabile”.
Il botta e risposta è andato avanti. Cassano, ai microfoni di Bobo Tv ha commentato le parole dell’ex difensore e ha rincarato la dose. “Un ex giocatore del Napoli che non conosco ha detto qualcosa. Non so manco chi ca*** sia. Lo ripeto, i giocatori con cui ha vinto Maradona a Napoli sono degli scappati di casa. Ha fatto un miracolo giocando con gente scarsa al suo fianco”. Ora la questione rischia di finire in tribunale.
Cassano: “Alla Samp giocavo con degli scappati di casa”
Ma non finisce qui. Cassano, infatti, ha definito anche i suoi ex compagni della Sampdoria degli scappati di casa e ora Marius Stankevicius ha commentato queste affermazioni.
Secondo l’ex giocatore barese, la squadra ligure ha raggiunto determinati successi solo grazie a lui: “I miei compagni, anche se ancora voglio loro bene, erano degli scappati di casa. Li ho portati prima al sesto posto in campionato e in finale di Coppa Italia, poi addirittura al preliminare di Champions League”.
La risposta di Marius Stankevicius
Marius Stankevicius, attuale Ct dell’Under 21 lituana, non se la prende e, ai microfoni del Secolo XIX, spiega che comunque nessuno può vincere da solo: “Cassano dice che eravamo degli scappati di casa? Lo conosciamo, non mi ha offeso, la prendo col sorriso. Credo che nessuno possa vincere da solo, ma sono felice che ci sia uno come Antonio che dice in faccia ciò che pensa, a modo suo”.
Stankevicius sa di non essere stato un campione e conosce bene Cassano quindi non si sente offeso: “Cassano lo prendo così com’è, mi fa sorridere. Lui sa chi sono io come persona, ne abbiamo già parlato alla Samp. Posso parlare di me stesso: non ero un campione, non avevo le doti di Baggio e Guardiola ma poi ho avuto la fortuna di giocarci insieme. Antonio è bello così com’è, se lo vogliamo cambiare non va bene. Non mi ha offeso per niente, conosco la strada che ho fatto e sono più che felice”.
Nessuna offesa, ma Stankevicius vuole ricordare qualcosa a Fantantonio. Bravo sì, senza dubbio, ma è stato lui a sbagliare il rigore in finale di Coppa Italia: “Che Antonio abbia fatto la differenza in alcune partite, anche se non in tutte, è vero e ben venga. Ma in una squadra c’è bisogno di tutti, di uno che fa i chilometri, di uno che guida, di uno che salta l’uomo. Senza una buona difesa o i centrocampisti che gli portavano la palla neanche lui avrebbe potuto fare nulla. La sua fenomenalità era evidente. Da solo non vinci niente. E a tutti capita di sbagliare, come a lui con il rigore in finale di Coppa Italia“.