Luke Chadwick, ex Manchester United, racconta in un’intervista di aver sofferto molto, in passato, a causa delle prese in giro per il suo aspetto. Chadwick è balzato alle cronache sportive durante la sua esperienza al Manchester United, guidato all’epoca da Sir Alex Ferguson. Il tecnico, spiega il giocatore, lo ha fatto sempre sentire importante e speciale durante i suoi cinque anni all’Old Trafford. Ma in molti invece, come racconta a Sportbible, lo hanno sempre deriso. “Mi prendevano in giro solamente per il mio aspetto. Era tremendo e mi faceva sentire male con me stesso. Ricordo le persone che dicevano che ero brutto e che mi sporgevano i denti. Sembrava che tutti non facessero altro che ridere di me. E non era come quando qualcuno ti prende in giro e tu rispondi scherzando. Mi hanno maltrattato solamente per il modo in cui apparivo. È stato difficile. Mi ha fatto sentire male“.
- Gabigol, quarantena tra festini, musica, grigliate e..lamentele dei vicini
- Il proprietario del City compra la sua nona squadra di calcio: il Lommel
- Guerra tra wags, le mogli di Vardy e Rooney finiscono in tribunale
Chadwick si chiudeva in casa per le prese in giro sul suo aspetto
Così male, che il giocatore per evitare contatti con le persone, si chiudeva in casa e non usciva: “Questo fattore ha giocato un ruolo importante su come sono stato percepito come calciatore. Non volevo essere ricordato solo come quello dall’aspetto diverso. Ed è anche il motivo per cui non uscivo di casa. Soffrivo di ansia. Ero imbarazzato dalla mia situazione, non riuscivo a parlarne con nessuno. Ero solo un ragazzo timido e silenzioso, non parlavo molto. Andavo all’allenamento, tornavo a casa e mi chiudevo nel mio appartamento. Con gli anni ho imparato ad affrontare la cosa e a rispondere, ma all’epoca ero solamente silenzioso e timido“. Il giocatore comunque non crede che i compagni di squadra avrebbero potuto aiutarlo.
“Anche se qualche compagno di squadra avesse tirato fuori l’argomento, non credo che ne avrei parlato. Nella mia famiglia qualcuno ogni tanto ci provava, ma io facevo finta che andasse tutto bene. È complicato spiegare una cosa del genere. Dentro di me stavo malissimo, ma volevo mantenere verso l’esterno l’impressione che fossi forte, che la cosa non mi tangesse“. Malessere che probabilmente ha condizionato anche le sue prestazioni in campo. Dopo l’esperienza al Manchester United la sua carriera non è decollata.