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Chapecoense, a tre anni dal disastro aereo retrocede in Serie B

calcio28/11/2019 • 18:28
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La Chapecoense, a tre anni esatti dal disastro aereo, retrocede in Serie B. Le brutte notizie però non finiscono qui. Il club, dopo aver rifiutato la clausola anti-retrocessione, rischia infatti anche il fallimento per i troppi debiti accumulati. Il 28 novembre 2016, l’aereo che operava il volo tra l’aeroporto Internazionale Viru Viru in Bolivia e l’aeroporto di Rionegro-Josè Marìa Còrdova in Colombia è precipitato a sud di Medellìn. Settantuno i morti, su un totale di settantasette persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. La maggior parte di loro erano giocatori della squadra brasiliana della Chapecoense, che dovevano raggiungere proprio la città di Medellìn per disputare la finale della Coppa Sudamericana contro l’Atletico Nacional, club colombiano. Soltanto in sei riuscirono a salvarsi, 3 giocatori e un giornalista, Rafael Henzel, morto lo scorso marzo per un infarto. 

Chapecoense retrocede in Serie B

La Champecoense cerca subito di reagire e, a soli sei mesi dal disastro aereo, mette in bacheca il titolo regionale dello Stato Santa Caterina. L’anno successivo perde per un soffio il campionato e quest’anno purtroppo le cose vanno ancora peggio. A tre anni esatti dalla tragedia arriva la retrocessione in Serie B, fatale la sconfitta in casa per 1 a 0 contro il Botafogo. Ora il club però rischia anche il fallimento, a causa dei troppi debiti accumulati negli ultimi anni. 

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Dopo la tragedia del 2016 tutti i club brasiliani di Serie A proposero al club una clausola anti-retrocessione per evitare la disfatta alla società: per tre anni, con qualunque piazzamento, la squadra non sarebbe retrocessa. Il presidente Ivan Tozzo rifiutò per correttezza verso tutti gli altri club. La società accettò solo gli aiuti economici giunti da tutto il Brasile, ma soprattutto i giocatori regalati o prestati dagli altri club. Ora però il club deve far fronte ad altre problematiche. Da una parte la retrocessione e dall’altra il rischio di veder fallire la squadra dopo 46 anni. Un destino beffardo e un altro ventotto di novembre da dimenticare.

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Alessandra Cangialosi
Tags :BRASILE

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