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Le parole del chirurgo che ha operato Osimhen: “Come sotto ad una pressa, un danno devastante”

calcio23/11/2021 • 18:00
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osimhen

“È come se Osimhen fosse finito sotto ad una pressa”. Questa la metafora usata dal Dottor Gianpaolo Tartaro, il chirurgo che ha operato l’attaccante nigeriano finito ko dopo un devastante scontro di gioco con il difensore dell’Inter Milan Skriniar. Il centravanti del Napoli ha subito l’intervento nella giornata di martedì per ricomporre plurime fratture allo zigomo e all’osso orbitale sinistro. Il racconto del chirurgo è scioccante.

L’intervento subito da Osimhen

È stato un intervento molto complicato quello a cui è stato sottoposto oggi Victor Osimhen. A spiegare l’entità dell’operazione è stato il chirurgo che l’ha effettuata, il Dottor Tartaro, che a Calciomercato.it ha chiarito che per bloccare le parti fratturate è stato necessario utilizzare addirittura 6 placche e ben 18 viti. “La complicanza maggiore – ha raccontato – è stata lo schiacciamento dell’orbita. Non ha avuto solo una dislocazione, ha avuto un esotrauma. L’osso malare si è pluriframmentato. Avrà avuto una ventina di fratture, Osimhen è finito come sotto una pressa“.

L‘operazione è stata laboriosa ed è durata a lungo, circa tre ore e mezza“, ha proseguito il Dottor Tartaro “È tutto sbagliato quello che ho letto in giro. Abbiamo dovuto effettuare tre incisioni su più punti del viso. I novanta giorni di prognosi sono, purtroppo, concretissimi. La maschera che tutti credono sia facile da realizzare e da indossare, purtroppo, scarica su dei punti particolari: questa maschera che facciamo oggi si appoggia dove c’è la frattura. Dobbiamo studiare una maschera adatta alla conformazione di Victor, non è una questione così banale, anzi. C’è un nervo lì, è tutto molto complicato“.

Il medico sociale del Napoli, dott. Canonico – ha concluso il chirurgo – è molto bravo, lo aiuterà per il meglio. Posso dire che di sicuro Osimhen non andrà in Coppa d’Africa. Vediamo come si evolve la situazione, ci siamo presi una forbice larga. Vediamo come rispondono orbita e nervo: la cavità oculare si è stretta. L’occhio è uscito dall’orbita, andiamo con i piedi di piombo. Da tifoso, lo vorrei in campo, ma dobbiamo aspettare i tempi tecnici corretti“.

Giulio Piras
Tags :NAPOLI

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