In Cile sospesi tutti i campionati: dalla Primera Division al calcio femminile. Non poteva essere altrimenti dopo il caos di questi giorni che ha coinvolto tutto il Paese. La Federcalcio cilena ha dichiarato: “Non si può restare ignari della situazione del Paese e della realtà in cui vivono migliaia di cileni”.
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IN CILE SOSPESI TUTTI I CAMPIONATI
Le partite previste tra giovedì 31 ottobre e lunedì 4 novembre sono state ufficialmente sospese, questo perché non sarebbe stata garantita la sicurezza dei tifosi in quanto le forze dell’ordine sono impiegate nella protesta del popolo cileno che va avanti ad oltranza da giorni. A Santiago 1 milione di persone sono scese in piazza per protestare contro le decisioni del governo di proclamare lo stato di emergenza nel paese e del relativo coprifuoco, avvenuti una settimana fa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’aumento dei biglietti della metro, ma dietro ci sono problemi ben più grossi di diseguaglianze sociali.
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In tutto questo il tecnico Marcelo Bielsa, si è schierato dalla parte del popolo cileno: “Sono solo un allenatore e la mia opinione conta come le altre, in più non sono cileno. Ma ammiro quello che stanno facendo i cittadini che stanno sfruttando la democrazia in modo diverso”. Bielsa ha allenato la nazionale cilena dal 2007 al 2011 e per questo si sente coinvolto. Dura la critica dell’ex portiere paraguaiano Chilavert che ha dichiarato: “Bielsa, ammiri criminali che danno fuoco a case, treni e macchine: è facile parlare dall’Inghilterra. Gli abbiamo insegnato cosa sia il successo al Velez ma non ha imparato nulla, i fallimenti nel calcio lo hanno trasformato in un populista”.
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