La magica serata di Wembley in cui l’Italia si è laureata campione d’Europa per la seconda volta della sua storia ha avuto un assoluto protagonista in Gigio Donnarumma, il quale nella sequenza di rigori finali ha dapprima ipnotizzato Rashford e ha poi respinto i tiri calciati da Sancho e Saka consegnando di fatto la coppa alla squadra di Mancini. Una prestazione, quella del portierone azzurro, che insieme a quelle sfoderate nel corso del torneo gli è valsa il premio di miglior giocatore di Euro 2020. A saltare agli occhi però è stata la sua mancata esultanza dopo la parata del rigore decisivo. Un comportamento che Donnarumma ha spiegato candidamente nella nottata successiva alla grande vittoria.
La confessione di Donnarumma
Sono stati in molti a chiedersi il motivo della non-esultanza di Gigio Donnarumma dopo la parata decisiva sul rigore dell’attaccante inglese Bukayo Saka che ha regalato la vittoria di Euro 2020 all’Italia. C’è chi ha pensato che il portierone azzurro si trovasse in piena trance agonistica; chi invece ha creduto che il classe ’99 fosse rimasto letteralmente senza parole; o chi addirittura ha visto nella mancata gioia dell’ex estremo difensore del Milan una sorta di “esultanza al contrario”. Niente di tutto questo. La realtà era che Donnarumma non ci “aveva capito niente“, come da lui onestamente confessato ai microfoni di Sky.
“Non avevo proprio capito”
Dopo aver neutralizzato il tiro dal dischetto di Saka, Donnarumma si stava tranquillamente avviando verso la bandierina per lasciare il posto tra i pali al collega avversario Pickford: “Non ho esultato subito perché non avevo capito… Ero a terra al rigore di Jorginho, pensavo che fosse finita“, ha spiegato il portierone azzurro. Poi ha aggiunto: “Adesso con il Var controllano i piedi perché non puoi essere davanti, guardavo l’arbitro per capire se era tutto ok“. Poi però i suoi compagni hanno iniziato a corrergli incontro esultanti: “Solo dopo ho visto i miei compagni corrermi incontro e lì non ho capito più niente. È stato straordinario, con i compagni abbiamo un rapporto incredibile, siamo una famiglia fantastica“.
C’è da ammettere che Donnarumma non è stato proprio l’unico a non accorgersi che grazie a quella parata l’Italia era tornata sul tetto d’Europa dopo più di mezzo secolo.