Come è noto, la curva della Juventus è stata riaperta in occasione della sfida contro il Napoli, andata in scena domenica 23 aprile e conclusasi con la vittoria dei partenopei per 0-1. La riapertura è stata stabilita dalla Corte Sportiva d'Appello della Figc e, in questo contesto, la sensazione era che la decisione fosse riconducibile al tempismo del club nell'individuare e punire i responsabili dei cori razzisti nei confronti di Lukaku, nel corso della semifinale di andata di Coppa Italia tra Juve e Inter. La decisione di riaprire la curva bianconera, invece, è stata determinata da un clamoroso errore della Procura Figc.
L'errore della Procura
Nella fattispecie, la Procura Figc ha inviato la mail con la ratifica di chiusura della curva, al Giudice Sportivo, con 12 minuti di ritardo rispetto al termine fissato dall'art.62 comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva. Pertanto, la Corte Sportiva d'Appello ha annullato il provvedimento e accolto il ricorso della Juventus contro la chiusura del settore.
Il comunicato della Figc
Il tutto, testimoniato dal comunicato della Figc: "La trasmissione del rapporto della Procura Federale, su cui si fonda la pronuncia del Giudice Sportivo, è avvenuta alle 14.12 del giorno feriale successivo alla gara tra Juventus e Inter, quindi oltre il termine perentorio fissato per le 14.00". La Figc ha poi replicato alle motivazioni avanzate dalla Procura per giustificare il ritardo: "La Corte ritiene che i motivi della tardiva trasmissione non costituiscano un impedimento oggettivo, tale da giustificare il mancato rispetto del termine perentorio fissato dal Codice".