Dani Alves, calciatore più titolato di sempre, è famoso sì per essere un abilissimo difensore ma anche per la sua forte personalità. Davanti a un problema non le manda di certo a dire, sopratutto di fronte ad episodi di razzismo. Famoso l’episodio della banana che fu tirata in campo durante il match Villarreal-Barcellona. Lui, all’epoca difensore blaugrana, reagì mangiandone un pezzo. La migliore risposta possibile ai razzisti. Da quel giorno sono passati più di cinque anni e il brasiliano ha cambiato diverse maglie, dalla Juventus al Paris Saint-Germain, fino al ritorno in patria al San Paolo. E mentre qualche mese fa aveva pizzicato i bianconeri, colpevoli di averlo tradito, ora lancia delle accuse verso Parigi.
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Dani Alves non le manda a dire: “A Parigi sono dei f*i razzisti”
Dani Alves arriva al Psg a luglio 2017, firmando un contratto biennale. Nel 2019 non rinnova il suo contratto con la società francese e lascia quindi la squadra con cui ha collezionato 73 presenze e 6 reti. Il difensore, in Francia, ha anche arricchito il suo straordinario palmares vincendo due Ligue 1, due supercoppe francesi, una coppa di Lega e una coppa di Francia. Il rapporto con il Psg e Parigi però non è mai decollato e solo oggi il verdeoro spiega le sue motivazioni. Alves racconta, in un’intervista rilasciata a GQ, di non aver mai apprezzato la capitale francese. La causa principale del suo malessere in Francia era soprattutto il razzismo molto diffuso, a suo dire, tra i parigini.
“Parigi è una città stressante, non mi piace molto. Se ci vai per una settimana, sarà il viaggio più bello della tua vita. Poi però diventa stancante. Parigi mi ricorda un po’ San Paolo, ma a Parigi sono dei fottuti razzisti. Sul serio, a me non hanno mai fatto nulla altrimenti li avrei mandati a quel paese, ma l’ho visto succedere con i miei amici”.
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