Come sempre senza peli sulla lingua l’ex laterale di Barcellona, Juventus e Paris Saint Germain, il brasiliano Dani Alves. Il 37enne, ora capitano del San Paolo in Brasile, si è raccontato ai microfoni di RAC 1, svelando alcuni retroscena del suo addio al Barça. Non senza una bella dose di polemica…
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Dani Alves è uno di quei giocatori che quando parla fa sempre molto rumore. Tanto geniale ed eclettico in mezzo al campo quanto estroverso e goliardico fuori, il brasiliano ha parlato dei motivi che lo hanno spinto a lasciare il Barcellona nel 2016 per approdare a parametro zero alla Juventus. Il Barcellona, a detta del 37enne attuale capitano del San Paolo, non credeva più in lui, pensando che egli avesse ormai raggiunto l’apice della sua carriera e fosse destinato a calare notevolmente a livello di prestazioni. La stagione in bianconero e le seguenti tre al Paris Saint Germain, hanno invece dimostrato che la dirigenza blaugrana si sbagliava di grosso sul suo conto. E pensare che il brasiliano si era anche proposto di tornare al Camp Nou…
Dani Alves attacca il Barcellona
“Mi sono offerto per tornare al Barcellona – ha raccontato il 37enne. “Ero andato alla Juve per dimostrare che ero ancora ad un buon livello“. Ma i blaugrana rifiutarono il cavallo di ritorno: “Volevo tornare al Barça e era palese che loro avessero bisogno di me, ma non hanno avuto le palle di ammettere che avevano sbagliato con me. Se mi avessero trattato come pensavo di meritare, oggi continuerei a giocare per il Barça. Perchè amo questo club“. Poi sulla squadra ora allenata da Koeman: “Lo stile del Barça sta cambiando. Il club ha perso un po’ la sua identità e ora deve affrontare un duro processo per recuperarla. Penso sia diventato un club commerciale e d’affari che vuole solo comprare e vendere giocatori. Quando fai questo, perdi la tua identità. Ecco qual è il problema per il Barcellona“.