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Deeney contro il ritorno della Premier: “Non è sicuro farsi i capelli, come può esserlo il calcio?”

calcio15/05/2020 • 17:48
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Tra i tanti pareri favorevoli al ritorno al calcio giocato c’è invece anche chi non vorrebbe affrettare i tempi della ripartenza per evitare qualsiasi tipo di rischio per la propria salute e quella dei suoi familiari. È il caso del capitano del Watford Troy Deeney che si è schierato apertamente contro il ritorno della Premier League.

Ci sono tanti calciatori che attendono con crescente ansia il ritorno del calcio giocato. Ma c’è anche un nutrito gruppo che di ripartenza non vuol proprio sentire parlare, almeno fino a che l’emergenza sanitaria non sarà definitivamente cessata. Tra questi chi si è sempre dichiarato contro il ritorno dei campionati, nello specifico della Premier League, è il capitano del Watford Troy Deeney. Oltre ad esternare la propria contrarietà, il calciatore degli Hornets ha dichiarato apertamente che si rifiuterà di giocare in caso di ripartenza della Premier: “Cosa faranno, mi toglieranno i soldi? Sono stato già povero in passato, quindi l’idea non mi dà fastidio”, ha dichiarato il giocatore durante una diretta Instagram.

Deeney contro il ritorno della Premier League

Ciò che preme più di tutto al capitano del Watford è la sicurezza e la salute della propria famiglia. Del calcio, al momento gli interessa poco: “Non sto nemmeno parlando di calcio, mi interessa della salute della mia famiglia, e basta. Se dovessi sentire che giocando non mi prenderei cura di loro, allora non lo farò. Non ho intenzione di metterli a rischio“. Deeney ha portato più di una motivazione a supporto della sua decisione. Ad esempio sul tanto decantato distanziamento sociale: “Durante i corner il Watford ha 11 uomini dietro, quindi stiamo parlando di avere 18 o 19 uomini in area di rigore. Questo non è distanziamento sociale“.

“Vogliono le nostre tasse”

Il governo afferma che possiamo tornare al lavoro dal primo Giugno ma che non possiamo tagliarci i capelli fino a metà Luglio, c’è qualcosa che non quadra“. A Deeney viene un dubbio più che lecito: “Stiamo facendo tutti questi test per riportare i calciatori al lavoro quando gli operatori sanitari e le persone in prima linea non hanno abbastanza test, come lo giustifichi? Credo che vogliano riportarci al lavoro per le tasse. I giocatori della Premier League pagano quasi 4 miliardi di sterline in tasse all’anno“. E mentre la Bundesliga riparte già domani, il ‘Project Restart’ inglese è ancora in alto mare. Una cosa, al momento, sembra certa: Troy Deeney, senza determinate garanzie, non ci sarà.

Giulio Piras
Tags :INGHILTERRAPREMIER LEAGUECORONAVIRUS

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