Il fair play di Bielsa rischia di far saltare la promozione del Leeds in Premier League. Il tecnico argentino, noto a tutti per i suoi gesti di follia (per questo viene detto il Loco), questa volta si è distinto per il fair play. Un gesto che ha scatenato le ire dei supporters della squadra inglese ma che è stato applaudito da tutto il mondo.
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IL FAIR PLAY DI BIELSA
Se lo chiamano il Loco un motivo ci sarà. Lo sa bene Claudio Lotito (anche lui un po’ loco) che 3 anni fa lo chiamò sulla panchina della Lazio, salvo poi mandarlo a quel paese dopo l’ennesima richiesta di calciomercato. Alla fine Bielsa nessuno l’ha mai visto a Roma e sulla panchina biancoceleste ci è finito Simone Inzaghi. Potremmo stare qua a raccontarvi le follie di Bielsa, ma verrebbe un articolo lungo quanto un dizionario. Ecco quindi che oggi vi raccontiamo l’ultimo gesto del tecnico argentino. La partita in questione è Leeds Aston Villa di Championship (la serie B inglese). Parliamo di un match decisivo per la promozione diretta in Premier League.
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A 18′ dalla fine il risultato è ancora bloccato, quando Mateusz Klich realizza la rete del vantaggio con un giocatore dell’Aston Villa a terra. Si scatena il putiferio in campo, i giocatori si spintonano sia in campo che fuori, in panchina. Il tecnico dell’Aston Villa, Dean Smith accusa Bielsa di essere un disonesto. Loco sì, ma disonesto no, ecco quindi che l’argentino ordina alla squadra di far segnare gli avversari. Risultato finale 1 a 1 e Leeds che regala allo Sheffield United la promozione diretta in Premier. Adesso la squadra gialloblu dovrà giocare i playoff e rischia di doversi fare un altro anno in Championship. A fine match Bielsa ha commentato il tutto con queste semplici parole: “I fatti sono quelli che tutti hanno visto, ciò che è successo è successo. Posso dire solo questo a proposito di qualcosa che mi sembra molto chiaro nella sua dinamica”. Sono arrivati i complimenti da tutto il mondo, anche dal collega Arsène Wenger che ha detto: “Un gesto notevole che tutto il mondo deve conoscere”.
