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Guai per Cellino: Guardia di Finanza sequestra 55 milioni al presidente del Brescia

cronaca26/07/2022 • 18:12
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Sequestro preventivo per oltre 55 milioni di euro nei confronti di Massimo Cellino, presidente del Brescia calcio. Le misure, come riporta l’Ansa, sono state eseguite dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Brescia, coordinati dalla procura distrettuale della Repubblica di Brescia, per i reati di ‘omessa dichiarazione’ e ‘sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte’. Le indagini, sottolinea la Procura, non attengono alla gestione della società di calcio appartenente all’imprenditore.

Cellino nel mirino della GdF

Il tribunale del Riesame di Brescia ha accolto la richiesta della Procura e ha disposto il maxi sequestro da oltre 55 milioni nei confronti del patron del Brescia Massimo Cellino. Cifra calcolata sul patrimonio netto di ‘Eleonora immobiliare’, società che di fatto controlla il Brescia e contenuta nel trust inglese contestato dalla Procura bresciana. Il provvedimento non riguarda direttamente la società calcistica ma potrebbe avere delle ripercussioni sulla sua operatività. I giudici del Riesame hanno condiviso la sentenza della Cassazione che aveva stabilito che non dovesse essere sequestrata solo la cifra non versata al Fisco, e quindi una cartella da 700mila euro che Cellino ha in questi mesi poi interamente saldato, ma l’intero capitale sconosciuto al Fisco.

Il patron del Brescia: “Non sono un disonesto

Sono mortificato. Mi hanno fatto proprio un bel regalo di compleanno, che è dopodomani“. Massimo Cellino commenta così il sequestro preventivo disposto nei suoi confronti. “Sono già tre anni che va avanti questa storia, non mi fermo un giorno. Tutto quello che ho lo spendo in avvocati. Noi presidenti di calcio siamo sovraesposti mediaticamente purtroppo. Sono tornato dall’Inghilterra perché amo il mio paese, ma se in Italia chi ha avuto un minimo di successo e ha fatto magari qualche utile va criminalizzato, allora è giusto che io venga criminalizzato. Mi dispiace per la mia immagine, perché sono venuto qui a far del bene“.

Il giorno dopo che ho comprato il Brescia – prosegue Cellino – mi è arrivata una cartella esattoriale di 14 milioni di iva del 2007, dieci anni prima: hanno aspettato me e ho pagato. Quello che mi mortifica è passare in questo modo, tutto il resto si chiarirà. Sono mortificato perché non sono quello che possono pensare e mi fa male. Non so ancora di cosa mi stanno accusando, lo giuro. Voglio che sia chiara una cosa – ha concluso – non sono un disonesto, lo fossi stato non sarei venuto qui a Brescia. Sono venuto, pago regolarmente le tasse, non ho 200 milioni di debito fiscale come molte altre società“.

 

Giulio Piras

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