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Brighton, indagine sui giocatori: hanno inalato gas esilarante? (VIDEO)

calcio13/02/2020 • 22:26
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Il Brighton avvierà un’indagine interna su quattro giocatori. Sul web gira infatti un video che vede come protagonisti i campioni del club inglese intenti ad inalare del gas esilarante da un palloncino. Il Brighton, lo scorso sabato, ha pareggiato 1-1 contro il Watford e ora è a soli tre punti di distanza dal West Ham, diciottesimo, in zona retrocessione e con una partita in meno. La prossima sfida sarà contro lo Sheffield United, ma prima dell’importante sfida di Bramall Lane il Brighton potrà concedersi un po’ di relax. I giocatori dei Seagull sono infatti nel pieno della loro pausa invernale, break ideato dalla Premier per concedere un po’ di riposo dai molteplici impegni della stagione. Alcuni calciatori hanno deciso divertirsi insieme in Spagna, ma ora dovranno vedersela anche con un’indagine interna al club. Tutta colpa di un video che sta circolando sui social. 

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Indagine sui giocatori: hanno inalato gas esilarante

Protagonisti del filmato Pascal Gross, Shane Duffy, Leandro Trossard e Alireza Jahanbakhsh, uomini chiave nella formazione di Graham Potter. I quattro, nel video, sono seduti in un bar o una discoteca con alcune ragazze. Sul tavolo solo bevande e un narghilè. Niente di male quindi, peccato però che le immagini mostrino anche i giocatori inalare qualcosa da un palloncino. Il contenuto non è stato reso noto, ma molti sostengono si tratti di palloncini esilaranti. Ciò che avrebbero inalato i giocatori sarebbe dunque protossido d’azoto, noto anche come gas esilarante, un narcotico sintetico. L’assunzione di questa sostanza genera uno stato di euforia e confusione, induce una sensazione di rilassatezza ed euforia, ma può anche alterare le percezioni visive e uditive. 

Il video è diventato subito virale e il Brighton non ha potuto far altro che commentare la vicenda. Un portavoce del club ha dichiarato al giornale The Argus: “Il club è a conoscenza del video che circola sui social media. La questione è trattata internamente”.

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Alessandra Cangialosi

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