Sono passati ormai quasi venticinque anni da quando Ruud Gullit, poco più di un anno dopo esser stato scelto come allenatore-giocatore del Chelsea, venne inaspettatamente esonerato dalla dirigenza dei Blues. A distanza di tutto questo tempo l’ex formidabile centrocampista tra le altre di Milan e Sampdoria ha rivelato i retroscena dietro quel clamoroso allontanamento.
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Aveva vinto praticamente tutto a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 con la maglia del Milan, e dopo una doppia parentesi genovese con quella della Sampdoria, Ruud Gullit decise di spendere gli ultimi anni della sua carriera al Chelsea. Dopo un primo anno da mediano e difensore centrale, all’olandese fu proposto di ricoprire il doppio ruolo di allenatore-giocatore in sostituzione dell’allora tecnico Glenn Hoddle in procinto di prendere l’incarico di Ct della Nazionale Inglese. Fu subito un successo, con Gullit che portò i Blues alla conquista della FA Cup, primo trofeo dopo addirittura 26 anni di digiuno. Nella stagione successiva, a Febbraio del ’98, accadde l’inaspettato: con il Chelsea secondo in Premier League, la dirigenza del club di Londra decise di dare il benservito all’olandese, che si dimise non senza polemiche. A 23 anni da quell’esonero dalla panchina del Chelsea, Gullit ha deciso di svelarne i veri motivi.
L’esonero di Gullit al Chelsea
In Inghilterra si sparse subito la voce che l’allontanamento di Gullit dipese dai troppi festeggiamenti dell’olandese ad Amsterdam. Una voce che, a distanza di molti anni, Gullit ha deciso di smentire seccamente: “Penso di aver capito più tardi il motivo per cui mi hanno licenziato. Non capivo il perché in quel momento“, ha raccontato a beIN SPORTS. “Mia madre era malata di cancro al seno. Sono andato spesso in Olanda per essere lì con lei. Quando hai tua madre in un ospedale, soprattutto con il cancro, è una situazione veramente triste. È stata un’esperienza terribile essere lì e volevo solo che uscisse il prima possibile dall’ospedale“. Ma a Londra dicevano altro: “Hanno detto che sono stato licenziato perché ero ad Amsterdam a fare troppe feste. Sono rimasto sbalordito, scioccato. Come se fossi stato davvero pugnalato alle spalle“. Una vera e propria beffa per l’olandese…