Cosa c’entrano Rafinha Verratti e Ronaldinho nella stessa frase. C’entrano perché tutti e 3 sono stati protagonisti di situazioni sgradevoli in questi giorni.
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RAFINHA VERRATTI E RONALDINHO: HALLOWEEN DA PAURA
Partiamo da Rafinha, non il centrocampista del Barcellona, ma bensì il suo omonimo terzino destro del Bayern Monaco con un trascorso in serie A al Genoa. Nella festa in maschera organizzato dal club tedesco, il brasiliano ha un pochino esagerato nel travestimento vestendosi da terrorista con tanto di occhiali da sole, baffi e pacco bomba (ovviamente finto) con sopra scritto “Cautela“. Nella foto di gruppo col resto della squadra pubblicato sui social, il travestimento non è passato inosservato e il ragazzo è stato subissato di critiche. Il Bayern ha subito rimosso la foto e il giocatore ha pubblicamente chiesto scusa sui social: “Halloween è una celebrazione spaventosa con costumi esagerati, non era mia intenzione far arrabbiare nessuno attraverso il mio travestimento o ferirne sentimenti”.
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GUAI CON LA GIUSTIZIA
Non solo critiche ma anche una multa salata per Marco Verratti, orgoglio nostrano (in questo caso mica tanto) in quel di Parigi. Il centrocampista della Nazionale è stato fermato dalla polizia la mattina del 31 Ottobre in stato d’ebrezza. Secondo l’Equipe sarebbe stato trovato con un livello di alcol nel sangue pari a 0,49 mg/l (l’equivalente di un paio di bicchieri di vino) e ora rischia una lunga sospensione della patente. Inoltre, il giocatore si è dovuto scusare con società e allenatore e pagherà al PSG una multa di 40mila euro a causa di clausola contrattuale.
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Ancora peggio quanto accaduto al Pallone d’oro Ronaldinho e al fratello condannati nel 2015 per la costruzione di un manufatto abusivo a Porto Alegre (in una zona a tutela ambientale per motivi ecologici). 8,5 milioni di reais da pagare (equivalenti a 2 milioni di euro). I due non hanno mai pagato e per questa ragione il tribunale di Giustizia di Rio Grande do Sul gli ha sequestrato i passaporti. Per il momento sono quindi costretti a restare in Brasile, considerando che lì è primavera, non è andata poi così male.