Hudson-Odoi, prima il coronavirus poi le manette: arrestato a Londra

calcio18/05/2020 • 08:04
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Callum Hudson-Odoi è stato arrestato alle prime luci dell’alba di domenica, dopo aver violato la quarantena e aver litigato con una modella. Gli agenti sono andati nell’attico del calciatore, nella zona ovest di Londra, dopo che una donna ha telefonato alla polizia e ai soccorsi. Un periodo non proprio ottimo per il diciannovenne. Dopo essere stato tra i primi a risultare positivo al coronavirus, costringendo i Blues all’auto-isolamento obbligatorio, Hudson-Odoi finisce ora in manette. Il giocatore, nella notte tra sabato e domenica, ha invitato una modella nel suo attico, ma la serata non è andata esattamente come immaginava. L’attaccante ha contattato la ragazza tramite social network. I due si sarebbero scambiati dei messaggi e infine il giocatore l’avrebbe invitata a raggiungere la sua abitazione, chiedendole espressamente di indossare abiti provocanti

Hudson-Odoi, prima il coronavirus poi le manette: arrestato a Londra

La modella poco dopo è arrivata a casa di Hudson-Odoi con un’auto noleggiata dal diciannovenne. I vicini di casa del giocatore la descrivono come una donna affascinante: “Sembrava molto affascinante, come le ragazze che vedi su Love Island. Aveva con sé delle borse molto eleganti di Louis Vuitton“. La serata però ha preso una svolta inaspettata. In piena notte infatti sono arrivate le forze dell’ordine, chiamate dalla ragazza, come spiegato nel comunicato: “La polizia e l’ambulanza sono stati chiamati alle 3:53 di sabato 17 da parte di una donna che non si sentiva bene”. Il giocatore, come spiega il Sun, è stato arrestato mentre la modella, dopo aver dichiarato di non sentirsi bene, è stata portata in ospedale. 

Nel pomeriggio gli agenti hanno perquisito l’attico del giocatore. L’edificio, come raccontano i vicini al tabloid, era pieno di poliziotti: Il posto era pieno di agenti di polizia. Hanno fatto anche un cordone sul tetto, dove c’è la spa, ma non abbiamo idea se si tratti dello stesso incidente. Ci sono stati alcuni incontri qui, ma non sapevamo bene chi fosse il responsabile. Ci sono un paio di calciatori nell’edificio, ma nelle prime ore di ieri sera è iniziato tutto e hanno chiamato la polizia. Nelle ore successive la polizia è tornata nel condominio e ha interrogato il personale di portineria“. Il Chelsea, al momento, non ha rilasciato commenti.

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