Si può giocare ubriachi? Sì si può, anzi si deve. È la regola numero uno del Drunk Football, sport estremo ideato in Norvegia nel 2016. Calcetto e alcol, per molti sono l’accoppiata perfetta. I campi di periferia, la partitella con gli amici e poi la birretta al pub. Nel paese dei fiordi hanno però pensato bene di unire il calcetto all’alcol per dar vita a un nuovo gioco. Il tutto nasce quattro anni fa da un’idea di uno Youtuber del canale norvegese “humornieu” che, stanco delle solite partitelle, ha inventato il Drunk Football.
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Calcetto e alcol, quando in Norvegia si giocava a Drunk Football
Le regole sono semplici, ma ferree. È una classica gara di calcetto, un 5 contro 5. I giocatori però prima del fischio d’inizio si trovano nello spogliatoio e iniziano a bere birra o altri alcolici. Anche gli spettatori possono raggiungere lo spogliatoio per questa fase pre-match. Coloro che entrano in campo devono raggiungere un tasso alcolico giudicato sufficiente. A quel punto inizia la partita e i giocatori possono continuare a bere a dismisura, cercando di rimanere sempre ubriachi. Il risultato è disastroso. Il tasso di alcool nel sangue è importante anche per la convalida dei gol. Quando un giocatore riesce a segnare, infatti, si controlla il tasso alcolemico sia del portiere che del marcatore. Se questo è sceso sotto 1 g/L il gol non viene convalidato, se invece è uguale o superiore all’ 1 g/L la rete è regolare.
Il video, che dura qualche minuto, ha raccolto milioni di clic in pochi giorni. Si trattava solo di una provocazione da non prendere sul serio, ma il gioco si è diffuso poi in tutta Europa. Qualche settimana dopo l’uscita del video, il Drunk Football è arrivato anche in Italia, più precisamente a Sanremo. Una moda in fatto di divertimento alcolico che è durata poco.