In Inghilterra non scende giù l’eliminazione ai quarti del mondiale ad opera della Francia. La domanda che i media britannici si pongono da giorni è: “Di chi è la colpa? Di Southgate? Dei giocatori? Dell’ambiente?”. Probabilmente la verità sta nel mezzo, ma il popolare The Guardian punta il dito contro il guardiolismo che avrebbe pesantemente influenzato la visione di calcio dei club inglesi e di conseguenza della Nazionale dei Tre Leoni.
Inghilterra figlia di Guardiola, Francia figlia di Ancelotti
“Ciò che è di gran lunga più importante è un gruppo di giocatori in grado di prendere le proprie decisioni in campo, in grado di riconoscere il pericolo quando è alle porte – spiega il The Guardian –. Forse vale la pena notare che l’allenatore dominante nella rosa della Francia è Carlo Ancelotti, il re della competizione a eliminazione diretta. Sei di loro hanno giocato per lui al Paris o al Madrid (sette se si include Karim Benzema, originariamente in campo prima dell’infortunio)”.
Ma se la Francia è influenzata da Carletto, al contrario l’Inghilterra è influenzata dall’allenatore del Manchester City: “La figura che più ha influenzato la nazionale inglese è Pep Guardiola, il re del sistema di gioco: come una squadra di Guardiola, l’Inghilterra ha semplicemente continuato il proprio gioco, nella convinzione che alla fine l’equilibrio li avrebbe premiati. Se Inghilterra-Francia si giocasse in una stagione di campionato da 38 partite, l’Inghilterra sarebbe probabilmente campione. Ma la Francia, come Ancelotti, capisce che in realtà puoi giocarla solo una volta e la vince”. La domanda adesso sorge spontanea: da chi è stata influenzata la Nazionale italiana?