L’Istanbul Basaksehir si è laureato per la prima volta nella sua storia campione di Turchia, mettendo fine all’egemonia delle tre grandi che, tranne nella parentesi Bursaspor del 2009-2010, dominavano la SuperLig da quasi quarant’anni. Un successo di una squadra piena zeppa di grandi nomi sul viale del tramonto, di veri e propri “riciclati di lusso”.
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Con la vittoria per 1-0 sul Kayserispor e la contemporanea, clamorosa sconfitta casalinga per 4-3 del Trabzonspor secondo in classifica contro il Konyaspor, l’Istanbul Basaksehir si è laureato per la prima volta della sua storia campione di Turchia. Un successo enorme per una squadra nata “solo” nel 1990 e che mette la parola fine sul dominio delle “Big Three” turche, Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas. Con una sola partita da giocare e ben 7 punti di vantaggio, per il club di Istanbul sono già iniziati i festeggiamenti. Pensare che il Basaksehir è solamente il sesto club ad imporsi nella SuperLig dall’anno della sua fondazione, 1959. Un nome nuovo nel panorama turco, ma con un tifoso d’eccezione, il presidente Erdogan: i rapporti tra il club e il partito del presidente, l’AKP, sono tutt’altro che velati. Poi c’è la rosa, formata da nomi nostalgici che hanno fatto la storia del calcio europeo e mondiale.
La rosa dell’Istanbul Basaksehir campione di Turchia
Robinho, su tutti. Poi Skrtel e Demba Ba. Ma anche Clichy, Inler ed Elia. Tutti ottimi giocatori un po’ in là con gli anni che hanno fatto le fortune di alcuni dei club più forti d’Europa. Robinho, asso brasiliano ex Real Madrid e Milan. Skrtel, colonna del Liverpool e meteora dell’Atalanta. Demba Ba e i suoi quasi 50 goal in Inghilterra tra West Ham, Newcastle e Chelsea. Poi Clichy, il terzino francese da oltre 300 presenze in Premier League con Arsenal e Manchester City. Infine Inler, ex perno del centrocampo del Napoli, ed Elia, arrivato in una Juve in ricostruzione e presto spedito in Germania. Una squadra di “riciclati di lusso”, allenata dall’ex Inter Okan Buruk, che, in un continuo crescendo di risultati e piazzamenti, è riuscita finalmente ad arrivare sul tetto di Turchia. Tenendo presente il nome leggermente potente che sta dietro il club, non si fa fatica a credere che l’Istanbul Basaksehir resterà a lungo al top. Magari continuando a rinforzare la rosa con nomi altisonanti sul viale del tramonto.