logo

La Serie A si trasferisce in Cina? Forse in futuro… ma occhio alla Tim Cup

calcio23/03/2019 • 14:47
facebookXwhatsapp
la-serie-a-si-trasferisce-in-cina

“Buonasera signori, siamo pronti per questo derby della Capitale tra Lazio e Roma che si giocherà allo stadio Olimpico… di Pechino. Immaginate un giorno ascoltare una telecronaca che inizia così. Sarebbe davvero un trauma per i tifosi delle romane. Quella che, però, ad oggi sembra una cosa impensabile, poi tanto assurda non è. Oggi ci sarà un vertice tra il ministro della comunicazione cinese, e i vertici della Federazione italiana e della Lega calcio di serie A. L’obiettivo è quello di creare una partnership tra i due paesi esportando fisicamente il nostro calcio in Oriente.

Dall’Inghilterra: “La Juve non vincerà la Champions”. Lo dice un algoritmo…

LA SERIE A SI TRASFERISCE IN CINA: QUANTO C’È DI REALE?

Partiamo con ordine: la Cina vorrebbe ospitare i Mondiale del 2026 o del 2030. Pertanto creare una partnership con un campionato così importante come quello italiano può servire allo scopo. L’intento del ministro cinese è quello di far disputare in Cina una gara ufficiale nei prossimi 3 anni, con ovviamente un cospicuo pagamento. Non a caso a interessarsi in prima persona è il China Media Group, principale gruppo televisivo dello stato cinese. La paura però che un big match di serie A possa giocarsi a Pechino è escluso dal presidente della FIGC Gabriele Gravina: “Il campionato italiano si gioca in Italia perché si chiama campionato italiano. Con la Cina stiamo cercando di portare avanti un progetto molto importante, di massima collaborazione, così come ci è stato chiesto e come riteniamo che il calcio debba fare, soprattutto quello italiano che è stimato anche dalla federazione e dal governo cinese. Domenica avremo un incontro e stileremo questa lettera d’intenti che riguarda diverse aree, di formazione, di cultura, di scambi, di storia. Racconteremo la storia del calcio italiano. Abbiamo voglia di formare i loro tecnici e i loro calciatori, vogliamo andare in Cina e i cinesi vogliono venire da noi. Questo è quello che faremo”. Insomma, per il momento il rischio non sussiste, ma in futuro non è da escludere…

Dalla Spagna sicuri: “Possiamo clonare Messi ma c’è un rischio…”

A LEZIONE DI VAR

Gravina è ben consapevole che comunque l’idea di far giocare una partita di serie A in Cina troverebbe la forte opposizione della Fifa. Infatti, il presidente Gianni Infantino ha fatto slittare l’accordo tra la federcalcio spagnola e la multinazionale US Relevant per far disputare un match di Liga negli Stati Uniti. Ma se il campionato italiano al momento è al sicuro, stessa cosa non si può dire per la Coppa Italia. Infatti nei prossimi 3 anni si potrebbe giocare la finale a Pechino come già avvenuto in Supercoppa nel 2009 e nel 2012 (mentre nel 2015 si giocò a Shangai). La partnership che la Federcalcio azzurra vuole proporre ai cinesi consta anche di assistenza per l’organizzazione di amichevoli coi club italiani e consulenza alle aziende che vogliono sponsorizzare o acquistare i nostri club. Oltre alla vendita di video e immagini ai mass media cinesi e diffusione dei big match della Serie A nei loro cinema. Inoltre, gli arbitri italiani insegneranno come si utilizza la var.

Veronique Rabiot: “Adrien è ostaggio del Psg. Gli fanno fare cose terribili…”

Fabrizio Piepoli
Tags :LAZIOROMACOPPA ITALIA

LEGGI ANCHE

Lazio, Zaccagni implora il ds: "Rinnova il contratto a Rovella!"

Lazio, Zaccagni implora il ds: "Rinnova il contratto a Rovella!"

26/11/2024 • 09:45

Lazio, quando torna Nuno Tavares? La data cerchiata in rosso

Lazio, quando torna Nuno Tavares? La data cerchiata in rosso

25/11/2024 • 11:20

CB Digital Company srl

Sede legale: Piazza Trieste 23/24, 27049 Stradella (PV)
Sede operativa: Viale Liguria 24L, 20143 (MI)

P.IVA e c.f. 02710110186
REA PV-295395

Sito web: cbdigital.it
Email: contact@cbdigitalcompany.com

Chiamarsi Bomber è una testata giornalistica regolarmente iscritta presso il Pubblico Registro della Stampa del Tribunale di Pavia al n. 632/2023 con decreto del 16/2/23. Direttore responsabile: Fabrizio Piepoli