Romelu Lukaku è il miglior giocatore dell’Europa League 2019/20. Sei reti in 6 partite, il belga non è il capocannoniere della competizione europea (Bruno Fernandes ha realizzato 8 reti) ma il segretario Uefa, Giorgio Marchetti, gli ha ufficialmente consegnato il premio nei giorni scorsi. Un’ottima stagione quella di Romelu, che in maglia nerazzurra sembra aver ritrovato la massima forma. Lukaku ha così approfittato di un’intervista al Times per rispondere ai critici che, quando giocava in Inghilterra, lo definivano pigro e lento. L’attaccante ha giocato nel Regno Unito per otto anni. Prima con la maglia del Chelsea, poi del West Bromwich e dell’Everton fino ad arrivare al Manchester United. In Premier League ha avuto un discreto successo, fino a che non si è trovato fuori dai piani di Ole Gunnar Solskjaer e si è trasferito in Serie A.
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Lukaku risponde a chi lo criticava in Inghilterra: “Mi dicevano che ero lento”
Il belga ha precisato che andava d’accordo con tutti in casa Red Devils e nessuno lo ha mai criticato, neanche il tecnico. Ma molti al di fuori della società hanno creato un clima decisamente negativo: “Un anno fa, quando ero in Inghilterra, dicevano che ero pigro, non correvo, che non facevo questo e non facevo quello. Qui, invece, mi definiscono come quello che si impegna di più nello spogliatoio”. Un cambiamento repentino? No, il belga è sì migliorato ma è rimasto lo stesso giocatore di sempre: “Ci sono miglioramenti, sì, ma sono lo stesso Romelu. Quando vai da qualche parte ogni pezzo del puzzle deve essere al suo posto. All’epoca abbiamo visto il risultato. E se mi guardi ora vedi un risultato diverso, vedi la persona completa, vedi il pieno potenziale, vedi quello che avrei potuto fare in Inghilterra”.
I suoi numeri e le sue prestazioni smentiscono inoltre le critiche ricevute nel Regno Unito: “Mi chiamavano lento, dicevano che non riuscivo a tenere il passo veloce dello United. Ma se sono lento come ho fatto a segnare un gol come quello allo Shakhtar in semifinale? Se fossi stato lento non avrei preso il rigore come ho fatto contro il Siviglia in finale. Volete dire che a 27 anni sono più veloce di quanto ne avevo 25? Sono solo piccole cose che mi hanno fatto pensare ‘sai una cosa? F*****o me ne vado’”. Una scelta che si è rivelata ottima per Lukaku, che in Italia ha ritrovato la serenità e la forma perfetta.