Claudio Ranieri torna in Inghilterra, e Oltremanica sono immediatamente tutti tornati con la mente al 2016. Il sorriso mansueto e l’eleganza del tecnico romano sono ormai sinonimo di miracolo in salsa sportiva, e il suo approdo a un Fulham disperatamente in cerca di punti per la salvezza, stuzzica la fantasia di chi vuole credere a un altro sogno irrealizzabile.
Della tanto decantata impresa di Leicester rimangono un sacco di momenti, aneddoti e storie. La domanda è: esiste qualcosa di replicabile, o le congiunture astrali di quei mesi sono davvero irripetibili?
Per provare a rispondere andiamo a rileggere una bella lettera dello stesso Ranieri pubblicata sul portale The Players Tribune nell’aprile di quell’anno magico, quando il traguardo era già vicino ma ancora bisognava aspettare.
Il tecnico allora parlava così dei suoi giocatori chiave:
“Kantè correva così tanto che pensavo avesse delle pile nascoste nei pantaloncini. Non si fermava mai in allenamento. Dovevo dirgli di rallentare. Gli ho detto “un giorno farai un cross e andrai tu stesso a colpire di testa in area”. Poi c’è Vardy che non è un calciatore, ma un fantastico cavallo. Ha bisogno di sentirsi libero in campo”
Due esempi di lavoro e sacrificio che incarnavano perfettamente il significato del “patto” della pizzeria. La serata in cui, secondo lo stesso Ranieri, cominciò tutto.
“Abbiamo iniziato bene la stagione. Vincevamo, ma subivamo anche troppi gol. Prima di ogni partita chiedevo sempre di non subire gol e non ci riuscivamo mai. Ho provato ogni tipo di motivazione. Così prima della gara contro il Crystal Palace ho detto: “Ragazzi, se non subite gol vi offro una pizza”. Vittoria per 1-0… Così li ho portati alla Peter Pizzeria di Leicester City Square. Ma avevo una sorpresa per loro: “Voi dovete sempre lavorare duramente per tutto. E lavorerete anche per la pizza. Ognuno farà la sua.”
Un metafora che ha segnato l’intera cavalcata delle Foxes. Avessero smesso anche solo per un attimo di dare il massimo, e guadagnarsi insieme anche le più piccole conquiste, si sarebbero sciolti lasciando spazio alle corazzate dalle rose lunghissime e ricche di campioni che, nonostante una mole di talento e risorse più imponenti, arrancavano alle loro spalle.
“Così siamo andati in cucina e ci siamo messi a lavorare con formaggio e pomodoro. Abbiamo preparato le nostre pizze. Erano molto buone, ne ho mangiate diverse fette. Adesso sono tante le gare senza subire gol. Dodici dopo quella pizza, non credo sia una coincidenza.”
Dall’ultimo posto in classifica, con appena 5 punti dopo 12 partite e la peggior difesa del campionato, la sfida per la salvezza dei Cottagers sarà altrettanto dura. Comincia a prenotare Claudio, ci sarà da impastare parecchio.