logo

Scivolone di Malagò sul razzismo: “C’è di peggio”. Poi il dietrofront

calcio25/09/2019 • 22:58
facebookXwhatsapp
malago-sul-razzismo

Passo falso di Giovanni Malagò sul tema razzismo. In un’intervista a Radio 24, ha parlato degli ululati razzisti che di recente hanno colpito Lukaku e Dalbert. Non è la prima volta che ciò accade negli stadi italiani, storico lo sfogo di Balotelli in diretta tv contro (alcuni) tifosi del Verona. Tuttavia, le parole di Malagò hanno sollevato qualche polemica.

LEGGI ANCHE – Nasce l’Europa Conference League per club: ecco di che si tratta

MALAGÒ SMINUISCE GLI EPISODI DI RAZZISMO POI FA MARCIA INDIETRO

Il tifoso che fa ‘buuu’ a un giocatore di colore sbaglia, ma è ancora più sbagliato quando uno che guadagna 3 milioni di euro si lascia cadere in area e magari è anche contento di prendere un calcio di rigore”. Questa frase detta dal presidente del Coni in radio ha scatenato una marea di critiche. Poi l’argomento si è spostato sulla violenza negli stadi: Molte nazioni erano messe peggio di noi e invece sono intervenute in modo concreto. Io ho partecipato a tantissimi incontri nel corso degli anni, tavoli tecnici presieduti dagli incaricati alla pubblica sicurezza, e ho sempre sostenuto una tesi: non può che esserci una certezza delle pena, con tolleranza zero, perché qualsiasi ragionamento fatto all’acqua di rose non è servito a debellare questo problema”.

LEGGI ANCHE – The Best 2019 la Fifa premia Messi per dispetto a CR7

Poi sono arrivate le scuse in una nota: “Ribadendo la più ferma condanna per i reiterati, deplorevoli episodi di intolleranza registrati negli stadi, ritiene di essere stato equivocato ma intende scusarsi per aver richiamato – nella concitazione del momento – una scala di gravità relativamente alla colpevolezza degli attori protagonisti rispetto all’argomento”. “Il senso della dichiarazione – prosegue la nota – va interpretato con l’univoca chiave di lettura che verte sul doveroso richiamo alla responsabilità da parte di ogni singolo componente del sistema, dai dirigenti ai chi scende in campo, perché chiamato a promuovere un esempio di correttezza lontano da ogni tipo di stigmatizzabile mistificazione. Tutti sono infatti chiamati a recitare il loro ruolo con lealtà, rispetto e trasparenza, contribuendo a debellare una piaga antitetica a ogni più elementare regola, civile ancor prima che sportiva”.

LEGGI ANCHE – Bernardo Silva accusato di razzismo per un tweet ironico su Mendy

Fabrizio Piepoli

LEGGI ANCHE

CB Digital Company srl

Sede legale: Piazza Trieste 23/24, 27049 Stradella (PV)
Sede operativa: Viale Liguria 24L, 20143 (MI)

P.IVA e c.f. 02710110186
REA PV-295395

Sito web: cbdigital.it
Email: contact@cbdigitalcompany.com

Chiamarsi Bomber è una testata giornalistica regolarmente iscritta presso il Pubblico Registro della Stampa del Tribunale di Pavia al n. 632/2023 con decreto del 16/2/23. Direttore responsabile: Fabrizio Piepoli