Nessuna pietà, e la prova televisiva vale anche per… la bestemmia. Il primo a farne le spese è il centrocampista dell’Udinese Rolando Mandragora, acquisto più caro nella storia del Club friulano.
Per il momento però, questo provvedimento è il dato più eclatante del suo avvio di stagione. L’imprecazione, proferita durante l’ultimo turno di campionato contro la Sampdoria, è stata segnalata dalla procura generale al giudice sportivo e, come si legge nelle motivazioni, a incastrare il giocatore sono state proprio le immagini TV.
Secondo la nota del giudice, Mandragora “imprecando senza rivolgersi ad alcuno dei presenti veniva, tuttavia, chiaramente inquadrato dalle riprese televisive mentre proferiva espressioni blasfeme, individuabili dal labiale senza margini di ragionevole dubbio”.
Sospensione per un turno che pone in stato di allerta tutti i colleghi più fumantini del giovane bianconero. Sarà il caso da oggi, in occasione soprattutto di decisioni arbitrali dubbie o gol sbagliati e subiti, di trattenere rabbia e possibili esternazioni. L’occhio del VAR non solo guarda, ma pure ascolta. O, quantomeno, interpreta…
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