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Mistero sul patrimonio di Maradona: spuntano due casseforti segrete a Dubai. “Solo Diego sapeva cosa c’è dentro”

calcio27/01/2021 • 11:21
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Sono passati più di due mesi dalla scomparsa di Diego Armando Maradona e mentre proseguono le indagini per accertare la causa del decesso, contemporaneamente in Argentina si lavora per ricostruire il patrimonio del fuoriclasse argentino in modo da poter quantificare e definire l’eredità destinata alla corposa schiera di figli, parenti ed ex compagne. Pochi giorni fa sono state ritrovate nella villa di Maradona a Dubai due casseforti sigillate il cui contenuto è un mistero.

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Le casseforti segrete di Maradona

Quando si pensa di aver rinvenuto tutto, ecco che compaiono casseforti segrete in giro per il mondo. Al momento il patrimonio dell’ex fuoriclasse del Napoli si attesta intorno ai 500 mln di dollari, ma il valore è in continuo aggiornamento. I legali hanno già dovuto chiedere aiuto alle autorità cubane e venezuelane dove Maradona possedeva beni immobili, azioni societarie e partecipazioni ad attività imprenditoriali, oltre che una lettera scrittagli da Fidel Castro. Invece nella cassaforte della casa di Buenos Aires sono state rinvenuti orologi di valore e l’anello da 300 mila dollari che Maradona ricevette in dono dal proprietario della Dinamo Brest.

L’ultima scoperta risale a pochi giorni fa quando a Dubai sono state trovate una Rolls Royce e una Bmw dal valore totale di circa 350 mila dollari, ma soprattutto due misteriose casseforti sigillate. Cosa c’è dentro? Pare che nessuno lo sappia. Una persona vicina a Diego ha dichiarato: “Là dentro potrebbe esserci qualsiasi cosa, nessuno lo sa con esattezza. L’unico a conoscerne il contenuto era lo stesso Diego”. Al di là dei preziosi, si è scoperto che Maradona aveva un entourage di fedelissimi che lavorava per lui che gli costava 95mila euro al mese. Senza contare i vari regali che faceva ad amici, parenti e amanti. La morte di Maradona ha davvero aperto il vaso di pandora e chissà quanti altri segreti usciranno nelle prossime settimane.

Fabrizio Piepoli

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