x

McDonald Mariga, il vero eroe di Barcellona-Inter 2010

Tra i vari eroi nerazzurri di Barcellona-Inter del 2010, ce n'è uno che spesso viene dimenticato: McDonald Mariga
coppe europee23/08/2023 • 12:16
facebookXwhatsapp
M. Arnautović
#8InternazionaleAttaccante
Serie A
Stagione 2024/2025

0

Goals

0

Tiri in porta

3

Tiri

1

Assists

Di Barcellona-Inter del 28 aprile 2010 si è detto e scritto di tutto. L’espulsione di Thiago Motta, Eto'o messo a fare il terzino, la strenua resistenza, il gol di Piqué, quello annullato a Bojan, la corsa di Mourinho e gli idranti sul prato del Camp Nou. Un'impresa indimenticabile, probabilmente la gara simbolo di tutto il Triplete, ancor più della finale di Champions con il Bayern Monaco. In questa partita memorabile, di eroi nerazzurri ce ne sono stati parecchi: Milito, Zanetti, Julio Cesar, Eto’o, Samuel. Tutti campioni eccezionali. Ma c'è anche un altro giocatore, con una carriera decisamente meno scintillante rispetto ai fenomeni citati, che ha avuto un ruolo non secondario negli attimi finali, quelli più incandescenti, della sfida di Barcellona: McDonald Mariga.

Il racconto di Barcellona-Inter 1-0: l'espulsione di Motta, Eto'o terzino, Julio Cesar "Acchiappasogni"

L'Inter riparte dal 3-1 di San Siro dell'andata: un'altra gara che non può mai mancare nell'album dei ricordi nerazzurri. Per qualificarsi alla finale di Madrid basta non perdere con due o più gol di scarto. Non così complesso, apparentemente. Ma poi, passando alla pratica, ci si rende conto di come la realtà sia tutt'altra: quello è il Barcellona che ha appena realizzato un Triplete storico nella stagione precedente (e vincerà di nuovo la Champions anche in quella successiva) composto da Messi, Iniesta, Xavi, Puyol, Dani Alves e allenato da Pep Guardiola. E la missione diventa addirittura (quasi) impossibile al 27', quando Thiago Motta viene espulso - complice la simulazione di Busquets - e lascia i nerazzurri in inferiorità numerica per oltre un'ora di gioco. Mourinho ridisegna i suoi con un 4-4-1-1, la difesa diventa un fortino, Eto'o si mette a fare il terzino e Julio Cesar si trasforma nell'Acchiappasogni (un capolavoro la parata in allungo su Messi). Dopo una sofferenza interminabile, l'Inter resisterà subendo un solo gol, firmato nel finale da Pique (mentre quello di Bojan verrà annullato per fallo di mano). Ma prima di raggiungere la gloria e di staccare il pass per Madrid c'è stato bisogno un ultimo sforzo. 

L'ingresso in campo e l'impatto sulla partita di Mariga: il "gambone" scrive la parola fine

Nei minuti della pressione totale di Messi e compagni, quando le energie già erano terminate da tempo, sale in cattedra la colonna keniota. Dentro dal minuto 86 per Eto’o, subito dopo il vantaggio di Piqué e con la tensione alle stelle, il centrocampista arrivato a gennaio dal Parma decide di catapultarsi nella storia con la statura di un gigante. E a pochi secondi dal termine della partita, nello zenit di paura e terrore dei tifosi, Mariga cala la sua personalissima Gioconda. Jeffren, palla al piede sul vertice destro dell’area, prova a guadagnare il fondo. Se passa, c’è tutto il Barcellona (Messi è il più vicino) pronto in area a gettarsi sul pallone. In quel momento, con un tackle impavido, arriva “il gambone di Mariga” (cit. Caressa)…  L’intervento in scivolata e la successiva punizione guadagnata sono tra le istantanee della memoria che ancora a distanza di anni fanno prima tremare e poi rizzare la pelle ai tifosi interisti di ogni generazione, ancora grati a Mariga per quella giocata coraggiosa che di fatto ha messo la parola fine a uno degli incontri più interminabili della storia nerazzurra

GUARDA LA GIOCATA DECISIVA DI MARIGA

La carriera di Mariga: dagli inizi in Kenya al ritiro a 31 anni, passando per Parma e Inter

Nato in Kenya, a Nairobi, nel 1987, Mariga cresce in una famiglia appassionata di calcio, tanto che anche il fratello Victor Wanyama diventa un giocatore di prima fascia (ha militato ad esempio nel Tottenham). Dopo essere cresciuto nelle formazioni giovanili del proprio paese, a 18 anni si trasferisce in Europa, in particolare all'Enkoping, in Svezia. Poco tempo dopo passa all'Helsingborg, altra squadra svedese, dove viene notato dal Parma. È lì che svolta per davvero la carriera di Mariga: nel 2007 viene acquistato dai Ducali, che si rivelano per lui la vetrina perfetta. L'Inter a gennaio del 2010 ha bisogno di un centrocampista per compensare la cessione di Vieira e sceglie di puntare sul gigante keniota. Ma dopo un inizio discreto e il picco raggiunto al Camp Nou, la carriera di McDonald cade in picchiata (anche a causa di alcuni infortuni): il prestito alla Real Sociedad non dà i frutti sperati, così come la spola fatta tra Inter e Parma tra il 2012 e il 2015. Nemmeno le esperienze al Latina e al Real Oviedo gli permettono di rilanciarsi. Mariga si ritira nella stagione 2018/2019, a soli 31 anni. 

Che fine ha fatto Mariga? Il tentativo (senza successo) in politica

Dopo aver partecipato al ritiro con il Cuneo, ai tempi squadra di Serie C, ma senza ottenere il tesseramento per via di alcune complicazioni legate al suo status di extracomunitario, McDonald decide di cambiare totalmente vita. Basta calcio, è tempo di una nuova sfida. La scelta dell'ex Inter è quella di tornare in patria, in Kenya, e di tuffarsi in politica. Mariga si candida nel 2019 per un posto all’interno del Parlamento keniota. Il suo obiettivo è quello di occupare il seggio rimasto vacante in seguito alla scomparsa di Ken Okoth, stroncato da un cancro. La missione di McDonald, pubblicizzata anche in campagna elettorale, è tanto chiara quanto nobile: costruire scuole e ospedali per migliorare la qualità della vita della sua gente, avvolta dalla povertà e dalle scarse possibilità di ricevere cure adeguate. Ma nonostante le belle speranze e intenzioni, Mariga viene sconfitto alle elezioni: a batterlo è Imran Okoth, fratello di quel Ken morto qualche settimana prima. Niente da fare, la carriera politica dell'ex interista è stata davvero breve, un po' come - con proporzioni differenti - lo era stata quella calcistica. Una carriera di certo non stratosferica, ma che i tifosi nerazzurri probabilmente faticheranno a dimenticare. Soprattutto per quella scivolata e per quel "gambone" al Camp Nou

 

coppe europee23/08/2023 • 12:16
facebookXwhatsapp

Autore

Redazione

Ultime News