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Bologna, parla Mihajlovic: “Accetto l’esonero ma non lo capisco. Per sempre uno di voi”

calcio italiano08/09/2022 • 10:06
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Sinisa Mihajlovic non è più l’allenatore del Bologna. Nelle scorse ore, infatti, la società rossoblù ha deciso di interrompere l’accordo con il serbo. Il 53enne, in una lettera pubblicata su La Gazzetta dello Sport e indirizzata a città, tifosi e club, ha raccontato la sua versione dei fatti, ha confessato di non comprendere questo licenziamento e ha ringraziato i tifosi, la società (con qualche esclusione), i suoi ragazzi, lo staff e l’ospedale Sant’Orsola.

Mihajlovic: “La mia avventura a Bologna non è stata solo calcio”

Un saluto difficile per Mihajlovic, perché l’avventura a Bologna non è stata solo calcio: “Mi è capitato spesso di salutare tifosi, giocatori, società, città, per dire addio o arrivederci. Ma stavolta il sapore che mi lascia il mio voltarmi indietro un’ultima volta è più triste. Perché non saluto solo una tifoseria che mi ha voluto bene e appoggiato in questi tre anni e mezzo ricchi di calcio e di vita, di lacrime di gioia e di dolore, di successi, cadute e ripartenze. Saluto dei fratelli e dei concittadini. La mia avventura a Bologna non è stata solo calcio, non è stata solo sport…È stata un’unione di anime, un camminare insieme dentro un tunnel buio per rivedere la luce. Ho sentito la stima per l’allenatore e quella per l’uomo. Il vostro calore mi ha scaldato nei momenti più difficili. Ho cercato di ripagare tutto questo affetto con il mio totale impegno e attaccamento alla maglia”. 

Il serbo: “Accetto l’esonero ma non lo capisco”

L’allenatore ha dato tutto se stesso e non si rimprovera nulla: “Ho risposto “presente” con il mio feroce senso del dovere, non trascurando nulla del mio lavoro, svolgendo al massimo il mio ruolo, anche nelle condizioni più drammatiche, per regalare ai tifosi e al Bologna le soddisfazioni che meritano. Spero di esserci riuscito almeno in parte. Nei nostri tre anni e mezzo insieme abbiamo ottenuto sempre, nonostante tutto – e sapete bene cosa è stato quel “tutto” -, una salvezza tranquilla: provando a fare un calcio propositivo e offensivo, lanciando giovani e permettendo al club di guadagnare molto col mercato in uscita, come dimostrano le ultime sessioni. Potevo fare ancora meglio? Forse. Ho dato tutto me stesso? Sì, senza il minimo dubbio. E questo mi permette di guardare tutti a testa alta e non rimproverarmi nulla”.

Mihajlovic confessa poi di non capire questo esonero e sottolinea che le sue condizioni di salute non c’entrano, sono buone: “Non sono mai stato un ipocrita, non lo sarò neanche stavolta: non capisco questo esonero. Lo accetto, come un professionista deve fare, ma ritenevo la situazione assolutamente sotto controllo e migliorabile. La società non era del mio stesso avviso. Siamo appena alla quinta giornata, faccio fatica a pensare che tutto questo dipenda solo dagli ultimi risultati o dalla classifica e non sia una decisione covata da più tempo. Peccato. Ci tengo però a dire, che le mie condizioni di salute sono buone e in costante miglioramento. Io non mi sto più curando, sto solo facendo controlli sempre più saltuari. Ho seguito a Casteldebole tutti gli allenamenti in queste settimane”.

Mihajlovic: “Per sempre uno di voi”

Non mancano i ringraziamenti: “Grazie agli appassionati tifosi del Bologna. Alla società, con qualche mia lecita esclusione. Al presidente Saputo che mi ha permesso di lavorare qui per tre anni e mezzo, dimostrandomi a lungo fiducia. Ai vecchi dirigenti di questi anni, da Claudio Fenucci a Walter Sabatini a Riccardo Bigon, che mi sono sempre stati vicini, in campo e fuori. Al settore medico, della comunicazione e a tutte le componenti che lavorano per il Bologna ogni giorno con amore e passione. Al mio staff, che mi ha sempre supportato. Ai miei giocatori che in queste stagioni non si sono mai tirati indietro: spero di averli migliorati e fatti crescere. Ringrazio infine l’ospedale Sant’Orsola, una delle eccellenze di questa meravigliosa città e cito, per tutti, la dottoressa Francesca Bonifazi”.

Mihajlovic augura infine al club un futuro di successi:Auguro al Bologna e a tutti i tifosi i migliori successi sportivi: al mio successore lascio un gruppo sano, una cultura del lavoro e, credo, dei valori importanti condivisi con questo ambiente. Ci rivedremo, spero presto, sul campo. Qualunque maglia vestirò, non sarò mai un avversario, ma sempre uno di Voi”.

Alessandra Cangialosi

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