Quattro partite e due soli punti frutto di due pareggi e altrettante sconfitte. La stagione del Bologna non è partita bene e i fischi alla squadra dopo il pareggio subito in rimonta contro la Salernitana fanno ben capire che aria si respira al Dall’Ara. Tante le critiche a Sinisa Mihajlovic, ma c’è anche chi ha esagerato scatenando l’ira della figlia del serbo, Viktorjia.
Bologna, insulti a Mihajlovic
Il tecnico, al termine dell’incontro contro i campani, non ha cercato giustificazioni e ha dichiarato di comprendere i fischi dei tifosi: “Non so se siamo messi meglio o peggio dell’anno scorso. Ci hanno sostenuto per tutta la partita e i fischi sono il loro modo di esprimere dissenso. Fanno bene a farlo”. Anche nel post partita le critiche non sono mancate.
Nulla di strano, se non fosse che qualcuno si è spinto oltre, mettendo da parte anche il rispetto e mischiando lavoro con vita privata. L’allenatore, come è noto, sta combattendo per la seconda volta la battaglia contro la leucemia e alcuni tifosi, sui social, si sono lasciati andare a incommentabili affermazioni che toccano la salute e il privato del tecnico.
La figlia di Mihajlovic, Viktorija, si sfoga: “Mi vergono per voi”
Un fatto vergognoso, come sottolinea la figlia del tecnico. Viktorija, dopo gli insulti al padre, si è sfogata sui social. La 25enne ha affidato le sue parole a una lunga storia su Instagram: “Non scrivo mai queste cose sui social, non ho mai perso tempo con persone che si nascondono dietro a una tastiera per sfogare tutta la loro frustrazione. Ma credo che quando il limite viene raggiunto e addirittura oltrepassato, qualcosa vada detto. Non trovo giusto mischiare il lavoro alla vita privata. Volete insultare mio padre dal punto di vista lavorativo? Siete liberissimi di farlo. Ci mancherebbe”.
Liberi di insultare dal punto di vista lavorativo, ma non sulla famiglia o la salute: “Quando poi si tratta di famiglia, di salute e di tante altre cose che ho letto, no. Non lo accetto più. Quello che scrivete è raccapricciante, ricordatevi che stiamo parlando di un uomo, di un padre. Ricordatevi che ci sono di mezzo dei ragazzi che potrebbero leggere quello che scrivete e rimanerne colpiti. E io mi vergogno per voi“.