Hiba Abouk, moglie del terzino del Paris Saint Germain Achraf Hakimi, ha deciso di rompere il suo lungo silenzio dopo i noti fatti che hanno visto coinvolto l’ex Inter, accusato di aver violentato una 24enne francese. La Abouk, con un lungo messaggio social, ha preso le distanze da quello che è ormai il suo ex marito, e nel contempo si è apertamente schierata dalla parte di chi accusa il calciatore marocchino.
La moglie di Hakimi rompe il silenzio
Le accuse rivolte al terzino destro del Psg Achraf Hakimi sono pesantissime, e i giudici di Nanterre, dopo aver concesso la libertà vigilata al marocchino, stanno cercando di fare luce sulla questione. Il presunto stupro nei confronti di una giovane ragazza francese, avvenuto quando la famiglia dell’esterno si trovava in vacanza a Dubai, ha irrimediabilmente sconvolto il legame tra Hakimi e sua moglie, già ampiamente compromesso. E la donna, dopo essere rimasta a lungo in silenzio, ha deciso di pubblicare un lungo messaggio social per fare chiarezza sulla questione. E chiudere definitivamente ogni rapporto che la legava al suo ex marito.
Il messaggio della Abouk
“Oggi mi sento in dovere di rendere pubblica questa dichiarazione per esprimere il mio stato d’animo e chiarire in prima persona la disinformazione che sta circolando”, ha scritto l’ex moglie di Hakimi in una storia Instagram. “E anche se il silenzio può aiutare in questioni delicate, ho un urgente bisogno di spiegarmi, per poter riprendere la mia vita personale, pubblica e professionale nel modo meno dannoso e traumatico possibile, tutelando soprattutto i miei figli che sono – come potrebbe essere altrimenti? – la mia priorità assoluta”.
“La realtà è che qualche tempo fa, dopo averci pensato a lungo, io e il padre dei miei figli abbiamo preso la decisione di porre fine alla nostra relazione, molto prima degli eventi in cui sono stata coinvolta dai media e dei quali sono totalmente ignara“, ha precisato l’ex moglie di Hakimi. “Chi avrebbe mai immaginato che oltre ad affrontare il ben noto dolore che una separazione comporta, e ad accettare il lutto per il fallimento di un progetto familiare nel quale mi ero data anima e corpo – dopo aver preso la decisione di separarci legalmente e di cessare la convivenza, in attesa del procedimento di divorzio -, avrei dovuto affrontare questa ignominia“.
“Ho avuto bisogno di tempo per digerire questo shock“. Poi ha tenuto a sottolineare: “Va da sé che nella mia vita sono sempre stata e sarò sempre dalla parte delle vittime, pertanto, vista la gravità dell’accusa, non possiamo che confidare nel corretto svolgimento della giustizia. Vi prego di rispettare la mia privacy e quella dei miei figli in queste delicate circostanze. Grazie a tutte le persone che mi hanno dimostrato il loro sostegno, affetto e rispetto“, ha concluso-