David Beckham, a poche ore dalla finale dei Mondiali, rompe il silenzio e si difende dalle accuse che lo hanno travolto. L’ex giocatore è stato ampiamente criticato per la sua scelta di accettare il ruolo di ambassador per Qatar 2022. Si dice che l’inglese abbia stretto un accordo da 150 milioni di sterline con i funzionari del Paese del Medio Oriente. La sua decisione di legarsi a uno stato a dir poco controverso, però, non è piaciuta e ha suscitato un’ondata infinita di critiche.
Beckham rompe il silenzio e si difende
Beckham è finito al centro delle polemiche e, a poche ore dalla chiusura del torneo, ha rotto il silenzio. Il 47enne si è espresso sulla questione, insistendo sul fatto che la Coppa del Mondo in Qatar “ha il potere di essere una forza positiva”. L’ufficio stampa dell’ex giocatore ha inviato una lettere a Joe Lycett, durante la puntata del programma tv “Joe Lycett’s Got Your Back”.
Il presentatore, nelle scorse settimane, aveva criticato l’ex United. Lycett, da sempre a fianco della comunità LGBTQIA+, aveva postato un video in cui minacciava di stracciare 10mila dollari se l’ex giocatore non si fosse ritirato dall’accordo.
Le parole di Beckham
L’attivista e creator ha letto in diretta la dichiarazione di Beckham ma, per accordi legali, non ha potuto fare fare commenti personali a riguardo: “David è stato coinvolto in numerosi Mondiali e altri importanti tornei internazionali sia come giocatore che come ambasciatore e da sempre crede che lo sport abbia il potere di essere una forza positiva nel mondo. Il calcio, lo sport più popolare a livello globale, ha un’autentica capacità di riunire le persone e dare un reale contributo alle comunità”, si legge nella nota.
E ancora: “Comprendiamo che ci sono punti di vista diversi e fortemente condivisi sull’impegno in Medio Oriente, ma consideriamo positivo che il dibattito sulle questioni chiave sia stato stimolato direttamente dalla prima Coppa del Mondo tenutasi nella regione. Speriamo che queste conversazioni portino a una maggiore comprensione ed empatia nei confronti di tutte le persone e che si realizzino progressi”.