Le cose tra Alvaro Morata e il Chelsea, nell’ultimo periodo, non andavano tanto bene, e si vedeva. Così a gennaio i Blues hanno deciso di farlo partire alla volta di Madrid, per approdare all’Atletico di Simeone. Ora lo spagnolo si leva qualche sassolino dalla scarpa e ribadisce la sua volontà di rimanere in Spagna.
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L’attaccante ha vissuto un 2018 non così semplice, il rapporto difficile con i compagni e i tifosi, la chiamata per il Mondiale di Russia non arrivata e le incomprensioni con il tecnico Maurizio Sarri.
“Avevo perso la fiducia in me stesso, ero turbato dell’opinione che i tifosi inglesi si erano fatti di me. Al Chelsea ho iniziato molto bene, ma poi mi sono infortunato. Nonostante questo ho segnato 15 goal e vinto la Fa Cup. L’essere escluso dalla lista dei convocati per il Mondiale è stata la cosa più dura che potesse capitarmi. Avevo scelto il Chelsea proprio perché pensavo che fosse il club migliore per riuscire a guadagnarmi la convocazione, ma non è stato così. Trasferirmi all’Atletico Madrid è stata la cosa migliore che potesse capitarmi nella vita. Ho passato un brutto periodo a Londra, alla fine mi allenavo da solo. Ho parlato con Maurizio Sarri che mi ha detto alcune cose che sapevo che non sarebbero andate in quel modo. Ero nervoso, mia moglie era scioccata dal mio comportamento”.
Poi nel 2019 la svolta, con l’Atletico Madrid e Simeone. Morata è arrivato in Spagna in prestito ma contrattualmente il Chelsea può ancora richiamarlo. Lui spera non succeda e i due club sanno già le sue volontà.
“Vedremo come andranno le trattative, ma i due club già sanno cosa voglio. Io chiedo solo che il tutto venga per favore fatto il prima possibile, perchè io voglio solo restare qui”.