Jose Mourinho è un tecnico attento ai minimi dettagli ma anche e soprattutto ai suoi uomini. La comunicazione con il gruppo, per il portoghese è importantissima e proprio per questo ha deciso di andare a lezione di coreano per comunicare con Son Heung-min nella sua lingua madre. Lo Special One parla già correttamente portoghese, spagnolo, catalano, inglese, francese e italiano. Ora sta tentando di imparare una settima lingua, solamente per l’attaccante Spurs. Il 57enne, come riporta il Sun, ha parlato della sua nuova sfida linguistica al lancio della nuova serie di documentari sul club disponibili su Amazon Prime. “La comunicazione è molto importante quando sono con il gruppo, devo parlare nella lingua madre in modo che tutti capiscano. È rispettoso per la cultura del club parlare la lingua dei singoli al suo interno“.
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Mourinho e l’importanza della comunicazione: a lezione di coreano per Son
Mourinho, però, non ha parlato soltanto di lezioni di coreano ma anche del desiderio di poter vincere qualcosa con i suoi ragazzi: “Sento che il club ha giocatori molto bravi, con il sogno di vincere qualcosa. Alcuni di loro hanno vinto cose in altri club, Hugo Lloris ha ottenuto il più grande trofeo quando la Francia ha vinto la Coppa del Mondo. È un sogno fare qualcosa di speciale con il club. Ci sono quasi riusciti nella finale di Champions League l’anno scorso, ma non l’hanno fatto. Quindi ora la sfida è riuscire a fare qualcosa di speciale”.
Lo Special One, però, dovrà riuscire a ottenere qualche successo con un budget abbastanza limitato. Il club ha da poco ultimato il nuovo stadio da oltre 1 miliardo di euro e ha un prestito con la Banca d’Inghilterra da 175 milioni di sterline da saldare. Il portoghese può contare però sull’aiuto del portiere e capitano degli Spurs, Hugo Lloris, un elemento fondamentale nella formazione di Mou. Il campione del mondo 2018 sta aiutando e sostenendo il tecnico nella trasformazione del club: “Ha portato la sua energia e la sua conoscenza, non solo se stesso. Ci sono stati molti problemi da risolvere e quando i manager arrivano a metà stagione, è un grande compito. Con i grandi club per cui ha lavorato è di grande aiuto per i giocatori e il club per vedere il futuro in modo luminoso“.