Nicola Beati – Se avessero raccontato a Nicola Beati che nell’esordio in Champions League avrebbe sfornato subito una giocata atta a provare un autogol avversario (per risultare anche uno dei migliori in campo) probabilmente non ci avrebbe mai creduto. Ma la realtà, a volte, supera persino l’immaginazione e in casa Inter si era presentato, in punta di piedi e con grande umiltà, un ragazzo che poteva dare la svolta al calcio futuro. Sfortunatamente Beati, calciatore talentuoso ma evidentemente non reputato abbastanza conforme alle necessità del pallone dei primi anni duemila, non è mai riuscito a prendere davvero il volo, nonostante quest’esordio da urlo che rimane, inevitabilmente, il più grande acuto della sua carriera.
CHE FINE HANNO FATTO, episodio 4: Nicola Beati
Classe 1983 nato a Perugia, Nicola Beati sembra essere uno dei calciatori più promettenti della Primavera nerazzurra, in cui ha militato dal 2000 al 2003 vincendo anche un campionato di categoria e un Torneo di Viareggio (ovviamente da protagonista). In quegli anni iniziano anche ad arrivare delle prime volte: nel 2001 esordisce in Serie A contro il Bologna (in totale giocherà 6 gare ufficiali con l’Inter tra campionato, Coppa Italia e Champions) mentre nel 2002 Beati colleziona la prima (e unica) presenza con la maglia dell’Under 21. Il ragazzo, centrocampista offensivo molto talentuoso, si toglierà – come detto – anche lo sfizio di diventare decisivo in Champions League, contro il Bayer Leverkusen. L’Inter, che ne individua le potenzialità, lo manda in prestito alla Triestina per accumulare minuti. Purtroppo per lui, però, il centrocampista si era fatto male gravemente a un ginocchio con la Nazionale Under 20 (rottura del crociato) ed è costretto a saltare praticamente quasi tutti i mesi in prestito, giocando solo 5 partite di campionato. Da quel momento in poi inizierà una lenta e clamorosa discesa per Beati, che prima in prestito e poi a titolo definitivo si ritrova ad affondare sempre più dopo le grandi ambizioni iniziali.
Discesa infinita
L’Inter lo manda in prestito per tre anni di fila, rispettivamente per farlo giocare con Spezia, Arezzo e Perugia. Purtroppo, i problemi al ginocchio dovuti all’infortunio precedente non gli consentiranno mai di esprimersi su altissimi livelli, anche se con la maglia dei toscani fa intravedere cose buone. Proprio l’Arezzo decide di acquistarlo nel 2007: giocherà per altre due stagioni in Toscana, prima di essere ceduto al Crotone. Anche in Calabria Beati mette in mostra qualcosa di buono nelle due stagioni di militanza ma niente che gli dia la possibilità di rilanciarsi in Serie A. Così, nel 2011 viene ceduto al Frosinone, con cui però gioca una sola stagione, nell’ambito di uno scambio con Gaetano Calil. Da qui in poi si completa la discesa: Sorrento, Foligno, Sammaurese e Sansepolcro gli ultimi club di Beati, che attualmente a 35 anni è ormai svincolato. Un vero peccato, soprattutto se si pensa all’inizio bruciante di questo ragazzo: Nicola Beati poteva agguantare il mondo ma, purtroppo, gli infortuni hanno inghiottito lui.