L’Everton, dopo un caso sospetto di coronavirus, ha deciso di mettersi in quarantena o almeno così sembrava. Jordan Pickford infatti, estremo difensore della squadra, è andato a un evento di boxe con la moglie. Il club è quindi intervenuto per chiarire la situazione. Nei giorni scorsi l’Everton di Carlo Ancelotti ha annunciato che un giocatore, di cui non si conosce l’identità, mostrava i sintomi del Covid-19. Il club di Liverpool ha così deciso di mandare in auto-isolamento tutta la prima squadra e tutto lo staff. Ma non è andata esattamente così e il club ha poi chiarito ciò che stava accadendo.
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Everton in quarantena, ma Pickford va a un evento di boxe
Jordan Pickford, poche ore dopo l’annuncio dell’Everton, è stato infatti avvistato a un evento di boxe. Il giocatore ha bevuto birra in mezzo a un centinaio di persone che, come lui, assistevano all’evento. Dopo poco, come riporta il Sun, l’estremo difensore è stato raggiunto anche dalla moglie Megan, dal figlio di un anno e da alcuni amici. Pickford si è anche sfregato il viso con le mani e si è infilato le dita in bocca nonostante gli esperti consiglino di evitare il contatto con il viso.
L’estremo difensore, in seguito, ha confermato di aver ricevuto il via libera dallo staff medico dell’Everton per partecipare all’evento: “Ieri sera ho partecipato a un evento di boxe con la mia famiglia. Di recente la palestra del club di boxe locale ha subito un incendio, in collaborazione con uno dei miei sponsor abbiamo aiutato il club a rimettersi in piedi aiutandoli. Ci sono molti giovani pugili che si allenano qui e aiutano la comunità locale. Avevo preso un impegno con loro per partecipare all’evento e prima di andare ho parlato con il medico del club per assicurarmi che potessi partecipare“. Il club ha poi chiarito che solo il giocatore che aveva manifestato i sintomi del Covid-19 era in quarantena, la squadra e lo staff no.