Lo sceicco Al Thani, presidente del Malaga, fa parlare ancora di sé. Gli azionisti di minoranza del club lanciano infatti un allarme abbastanza singolare: il presidente non arriva a fine mese. E considerando che si parla di uno sceicco, che fa parte della famiglia regnante del Qatar, la notizia fa così scalpore da far subito il giro del mondo. Abdullah Al Thani acquista il Malaga nel giugno 2010 dall’imprenditore Lorenzo Sanz, per una cifra di circa 36 milioni di euro. Nella prima campagna mette a disposizione del tecnico circa 20 milioni, cifra che lievita nella sessione di mercato invernale arrivando a sfiorare i 49 milioni di euro. Lo sceicco, anche negli anni successivi, investirà parecchio nella società fino a che comincerà improvvisamente a manifestare la volontà di lasciare il club per colpa di alcuni screzi con le istituzioni politiche iberiche.
Lo sceicco presidente non arriva a fine mese
La società vivrà un periodo di crisi che condurrà a uno smantellamento parziale della squadra, ma Al Thani alla fine rimarrà a Malaga. Non solo, lo sceicco a fine 2017 cercherà di aumentare il salario mensile per lui e i suoi figli, anche loro nel direttivo. Alla fine però, a seguito di pressioni da parte dei piccoli azionisti, rinunceranno alla causa. Ora, come riporta Marca, la famiglia reale del Qatar torna sotto i riflettori e sempre per problemi di soldi. Gli altri azionisti del club tornano infatti ad attaccare Al Thani perché, a loro dire, non arriverebbe a fine mese.
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Lo sceicco chiederebbe infatti, con una certa regolarità, degli anticipi sul suo stipendio da membro del consiglio direttivo del club. Si parla di cifre che si aggirano sui venti-trenta mila euro, su uno stipendio che si aggira sul milione e mezzo all’anno. Ad Al Thani non basterebbero dunque i 125 mila euro mensili e avrebbe sempre bisogno di liquidità. Gli stipendi considerevoli della famiglia qatariota, tra l’altro, hanno sempre rappresentato un problema per le casse del club. Una situazione davvero particolare considerando gli investimenti folli a cui ormai gli sceicchi ci avevano abituato.
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