In un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport, Mateo Retegui racconta cosa vuol dire per lui essere parte della Nazionale, il rapporto con Mancini e la voglia di venire in Italia a giocare.
Retegui ringrazia Mancini
Mateo Retegui racconta la chiamata per la Nazionale Italiana: “Un giorno a inizio anno stavo tornando da un allenamento e papà mi chiama per dirmi che aveva una notizia molto importante. Ma non mi sarei mai immaginato una cosa così, nemmeno nel più bello dei sogni avrei potuto pensare di giocare per l’Italia, a Napoli, nello stadio che porta il nome di Diego Armando Maradona. Non appena papà mi ha detto che Roberto Mancini mi voleva, il mio sì è arrivato velocissimo, non c’era molto da pensarci“.
Prosegue sull’incontro con Mancini: “Con Roberto abbiamo poi parlato tanto a Coverciano, soprattutto di tattica e di come lui intende giocare. Devo ringraziare lui, tutto lo staff tecnico e i miei compagni per come mi hanno accolto e fatto sentire. Non mi sarei mai immaginato di vivere tutto questo. Adesso l’obiettivo è di prepararmi ancora meglio a livello fisico e mentale se l’Italia mi dovesse richiamare“.
Il futuro in Europa
Retegui sogna un futuro in Europa e di continuare a fare gol per la Nazionale: “È un sogno per tutti quelli che giocano a calcio, i più grandi sono in Europa. Mi piacerebbe molto venire in Italia, ma è ancora presto. Però sarebbe bellissimo diventare un protagonista del campionato, uno che segna tanti gol. Come mi piacerebbe segnarne tanti per l’Italia, una delle nazioni più importanti della storia”.
Sulle voci che lo accostano già all’Inter: “Non c’è niente di concreto e non so cosa stia succedendo, è papà che si sta occupando del futuro. Io con la testa sono al 100% sul Tigre. La mia attenzione è tutta qui”.
