Nuovi guai per l’attaccante brasiliano Robinho: spuntano nuove intercettazioni sul caso di stupro di una donna albanese avvenuta in una discoteca di Milano nel 2013. L’ex Milan e Real Madrid era stato condannato a 9 anni di carcere in Italia, in primo grado avuta in Italia, rischia la prigione prima della fine dei gradi di giudizio.
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Spuntano nuove intercettazioni sullo stupro di Robinho
Una settimana fa Robinho si era detto contento di tornare al Santos per ritrovare la sua “serenità”. Pur di vestire la maglia bianconera aveva accettato uno stipendio simbolico da 230 euro. Tuttavia, nonostante la prova d’amore, sono piovute aspre critiche dai tifosi stessi e dagli sponsor che hanno minacciato il club di andre via, tanto da spingere il Santos a rescindere il contratto dopo appena una settimana. Adesso la situazione è peggiorata ulteriormente dopo un’intercettazione telefonica: “Sto ridendo perché non mi interessa – dice Robinho a un amico -, la donna era ubriaca, non sa cosa sia successo…”.
Il ministro brasiliano dei diritti umani e delle donne, Damares Alves ha commentato a Globoesporte: “Prigione, subito. Non ho altre parole da aggiungere. So che c’è ancora un appello, ma adesso c’è anche un audio. Di cosa abbiamo bisogno ancora? Prigione. Nessuno stupratore può essere applaudito. Vedendo le trascrizioni di ciò che è avvenuto mi ha provocato nausea e voglia di vomitare. È stato molto brutto aver letto quello che ho letto, soprattutto da un calciatore come lui. Parliamo di un crimine e l’aggressore non merita alcuna considerazione. Non dobbiamo fare alcuna concessione solo perché è un giocatore. Deve scontare la sua pena, lì o qui, immediatamente“.