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Romania, colpisce in pieno occhio l’avversario: niente rigore e rissa in campo

calcio05/03/2021 • 11:16
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Coppa di Romania, il Sirineasa batte per 3-1 l’Universitatea Cluj nei quarti e si qualifica per le semifinali. Grande protagonista della serata, il direttore di gara Andrei Antonie, colpevole secondo l’’Universitatea, di aver influenzato la sfida. È il 73’, quando il centrocampista del Sirineasa, Alin Buleică, colpisce in area di rigore il suo avversario, Donaldo Acka. Una gomitata in pieno occhio, che rischia anche di provocare seri danni al giocatore dell’Universitatea. I padroni di casa chiedono subito il rigore, ma l’arbitro è impassibile. Nessun penalty, si tratta di simulazione. Una decisione che ha fatto infuriare e non poco i compagni di squadra di Acka. 

Romania, colpisce in pieno occhio l’avversario: niente rigore e rissa in campo

Niente rigore quindi, ma rissa. La decisione dell’arbitro scalda gli animi e porta a una mischia tra i giocatori delle due squadre. Il capitano dell’Universitatea, Srgian Luchin, alla fine tira una testata all’avversario Alex Băican. L’arbitro, in questo caso, mostra subito il cartellino rosso al giocatore. La gara era ferma sull’1-1, ma dopo questa decisione, l’equilibrio viene completamente rotto. Il Sirineasa riesce a vincere per 3-1 e riesce a qualificarsi per le semifinali. I padroni di casa però sono furiosi e, dopo la gara, pubblicano un duro comunicato stampa sui social.

“La Coppa di Romania è una competizione di sorprese e, per il nostro club, di piacevoli ricordi, sia che si parli del trofeo del 1965, sia, più vicino a noi, della finale del 2015. Questa sera la competizione ci ha riservato però, una sorpresa difficile da digerire in un calcio normale, ma facile da nascondere sotto il tappeto. L’arbitraggio di questa sera è stato un insulto alla competizione e agli arbitri che fanno il loro lavoro onestamente, ma anche un affronto all’intelligenza di chi ama e capisce lo sport. È come se l’arbitro avesse un compito completamente diverso da quello di fischiare correttamente. In un clima così viziato, è impossibile per un club come l’FC Universitatea Cluj ‘respirare’ e fare come se niente fosse”.

Alessandra Cangialosi

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