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Fc Seoul, super multa per le bambole gonfiabili in tribuna

calcio21/05/2020 • 21:26
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In tutto il mondo il calcio fatica a ripartire, eccezion fatta per alcuni paesi, tra questi la Germania, ma anche la Corea del Sud. La K-League, serie A coreana, è stato il primo campionato al mondo a tornare in campo dopo lo stop per il coronavirus. Niente abbracci o strette di mano, mascherine in panchina, ma soprattutto seggiolini vuoti in tribuna. Le squadre si adoperano quindi, come possono, per far sentire meno soli i propri giocatori. C’è chi diffonde cori e applausi registrati durante la gara, chi sistema cartonati o manichini in tribuna, ma anche chi sostituisce i propri tifosi con delle bambole gonfiabili. È il caso dell’FC Seoul che, per il match contro il Gwangju FC, ha pensato di piazzare diverse sex dolls sugli spalti. La bambole indossavano delle mascherine con i colori della squadra e pubblicizzavano un venditore di sex toys.

Fc Seoul, super multa per le bambole gonfiabili in tribuna

Le tifose d’eccezione sono subito state notate da coloro che assistevano al match da casa. Il pubblico televisivo ha cominciato subito a commentare sui social network e la notizia ha fatto presto il giro del mondo. Il club è stato così costretto a chiedere scusa pubblicamente: “Vorremmo scusarci con i fan. Siamo profondamente dispiaciuti. Vorremmo chiarire che questi manichini sono stati fatti piazzati sugli spalti per sembrare veri esseri umani, non sono per uso sessuale. La nostra intenzione era di fare qualcosa di spensierato in questi tempi difficili. Penseremo intensamente a ciò che dobbiamo fare per garantire che qualcosa del genere non accada mai più”. 

Le scuse, però, non sono bastate. Le regole della K-League infatti sono chiare, non sono consentite pubblicità inappropriate o sessuali. I funzionari hanno così deciso di consegnare al club un’ammenda record di circa 75 mila euro. Ma non è finita qui. La società che gestisce lo stadio di Seoul sta indagando sull’incidente e potrebbe decidere di espellere il club dallo stadio. Un portavoce della ditta afferma infatti che è necessaria l’autorizzazione per pubblicizzare qualsiasi prodotto nello stadio.

Alessandra Cangialosi
Tags :SERIE ASOCIAL NETWORK

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