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ESCLUSIVA – Signori: “10 anni di processi per colpa di un bigliettino. Ho rifiutato la prescrizione per la verità”

calcio01/10/2022 • 06:00
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Giuseppe Signori è stato tra gli attaccanti più prolifici del nostro calcio ma negli ultimi anni il suo nome è stato infangato dal processo calcioscommesse. Tutta colpa di un papello rinvenuto a casa sua in cui c’era scritto il risultato di Atalanta Piacenza del 2011 e come funzionava il sistema di combine.

Un biglietto che aveva ingenuamente scritto per togliersi di torno due loschi figuri incontrati nello studio del commercialista e che l’aveva fatto cadere in un tunnel da cui è uscito soltanto dopo 10 anni. Fortunatamente la verità è venuta a galla e Signori è stato assolto con formula piena dai tribunali di Piacenza e Modena. La redazione di Chiamarsi Bomber l’ha intervistato in esclusiva per saperne di più su quella brutta vicenda.

Partiamo da quello che hai definito il giorno più brutto della tua vita. 1 giugno 2011, due poliziotti in borghese ti si avvicinano in stazione Termini e ti dicono che sei in arresto. Hai più volte raccontato che fino a quel momento eri all’oscuro di tutto ma cosa hai pensato in quell’istante?

I due agenti in borghese mi avevano parlato di qualcosa inerente a delle società e pensavo si riferissero a degli affari che avevo con mio padre, pensavo che avesse fatto qualche casino. Non immaginavo di rimanere coinvolto in un’indagine per calcioscommesse.

All’epoca su tutti i media si parlava del “papello di Signori” rinvenuto a casa tua durante le perquisizioni dalla polizia. Su quel foglietto c’era scritto il risultato di Atalanta Piacenza e come funzionava la combine. Hai più volte raccontato di averlo scritto per ingenuità, ma perché conservarlo se non eri interessato?

Il papello era “conservato” in sala pranzo dentro uno svuota tasche e lì è rimasto dal 15 marzo al primo giugno. Se fosse stato così importante sicuramente non sarebbe stato lì per due mesi e mezzo. L’aggravante è che la Procura di Cremona si è basata su quel foglietto pensando che fossi stato io a dettare le condizioni ed è da lì che nasce tutto il mio coinvolgimento. Ma se fosse stato davvero così l’avrebbero trovato a casa di qualcun altro, non avrebbe avuto senso che lo tenessi in casa per ricordarmi come funzionava.

Conferenza del 2011 quando Signori spiegò per la prima volta a mezzo stampa cos’era accaduto

Hai mai temuto che la verità non venisse mai a galla?

La verità viene sempre a galla ma nel mio caso ho dovuto combattere per 10 anni rinunciando al patteggiamento e alla prescrizione, altrimenti non sarebbe mai uscita. Questo è il dramma che una persona corre, cioè di non riuscire a far emergere la verità in tempi brevi. Io ho deciso col mio avvocato Patrizia Brandi di continuare questa lotta fino alla fine per arrivare alla verità.

Hai raccontato in altre interviste di aver perso alcuni amici a causa di questa vicenda ma di aver avuto sempre vicino Pagliuca, Rambaudi, Casiraghi e Di Vaio. Come li hai convinti della tua innocenza quando eri al centro della tempesta?

I veri amici li ho ritrovati tutti, compresi quelli che avete citato, ma sono contento di chi non c’è più perché erano amici di facciata. Meglio pochi ma buoni. Sono orgoglioso degli amici che c’avevo e che ho ancora perché conoscendomi sapevano che non potevo essere coinvolto in quella storia.

Dall’1 giugno 2011 all’1 giugno 2021, giorno in cui Gravina firma la grazia per la tua riabilitazione in Figc. Lo vedi come un segno del destino?

Non è questione di destino ma è una cosa voluta perché era importante per la Federazione ridarmi la grazia in quella data. Anche se solitamente la grazia si dà a un colpevole e non a un innocente, però funziona così e spero di poter riprendere il mio sogno di allenare messo in stand by nel 2011.

Gravina firma la grazia a Signori riabilitandolo in FIGC

Come ti vedi nel futuro prossimo? Hai detto di voler allenare i bambini, magari proprio alla Lazio o al Bologna, piazze dove non ti hanno mai dimenticato…

Sì, perché no?! Lazio e Bologna sono due squadre molto importanti con settori giovanili all’avanguardia. Vediamo, se così non fosse sono pronto ad aprire una mia accademia per insegnare ai bambini ciò che hanno insegnato a me.

Fabrizio Piepoli
Tags :LAZIO

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