Problemi di erba allo stadio del Tottenham, ma non parliamo del terreno da gioco. Il Presidente Levy ha infatti raccontato un aneddoto riguardante il nuovo impianto degli Spurs. Prima della costruzione, facendo un sopralluogo nella zona interessata dai lavori, si sono imbattuti in tre acri di cannabis. Dopo la denuncia il club è stato vittima di ritorsioni. Il 3 aprile scorso il Tottenham ha finalmente inaugurato la sua nuova casa, Il Tottenham Hotspur Stadium chiamato anche New White Hart Lane. Gli Spurs sono scesi in campo per la prima volta, nel loro stadio, in occasione della partita di Premier League contro il Crystal Palace. La formazione allora allenata da Pochettino inaugura la struttura con una vittoria per 2-0 e Son è il primo giocatore ad aver siglato una rete nella storia del nuovo impianto.
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“Problemi di erba” allo stadio del Tottenham
Il Tottenham Hotspur Stadium è il secondo stadio più capiente della Premier, dopo l’Old Trafford, e fa parte di un progetto molto più ampio di riqualifica del quartiere di Tottenham, a nord di Londra. Il presidente degli Spurs, Daniel Levy, ha raccontato di recente degli aneddoti risalenti all’epoca dell’acquisizione dei terreni adiacenti al nuovo stadio del club. La società, come spiega Levy a Evening Standard, iniziò a rilevare degli appezzamenti idonei per la realizzazione di un impianto polifunzionale. Ci furono più di ottanta diverse transazioni per acquisire proprietà funzionali all’opera, ma una in particolare causò un paio di problemi. Tutta colpa dell’erba, non quella del terreno da gioco naturalmente, ma cannabis. Il presidente trovò infatti un magazzino con tre acri di marijuana e chiamò subito la polizia.
“Abbiamo scoperto che un magazzino era stato chiuso dall’interno. Quando finalmente siamo entrati abbiamo trovato tre acri di cannabis che crescevano lì, ovviamente abbiamo dovuto chiamare la polizia. Siamo stati vittime di ritorsioni quando sono state tagliate le tubature dell’acqua sulle proprietà che possedevamo, gli immobili e le strade si sono praticamente inondate con i relativi disagi che potete immaginare”.
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