L’umile Ibra non si smentisce davvero mai. Ancora non è dato davvero sapere se il gigante svedese sia diventato un genio del marketing, o piuttosto sia rimasto vittima del proprio personaggio. Il famoso “dare to Zlatan” per cui a Ibrahimovic è tutto permesso non conosce limite.
Fino a poco tempo fa l’umile Ibra si limitava a decantare la propria supremazia tecnica. Ora, invece, la baldanza di Zlatan si è trasferita anche al tema “affari fuori campo”. Le sue vittime sono gli attuali dirigenti dell’Ajax, reduci da una stagione trionfale in termini di risultati e valorizzazione della rosa.
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La provocazione dell’umile Ibra
“Solitamente non torno mai nelle squadre dove sono stato in passato, ma forse, al termine della mia carriera da calciatore potrei fare il dirigente dell’Ajax. Senza dubbio farei meglio di chiunque ci sia ora. L’Ajax è ancora il mio club in Olanda, e sono orgoglioso di averne fatto parte, soprattutto quando vedo come si presentano in Europa. Hanno fatto quello che nessuno si aspettava e producono giocatori bravi e sono abituati a farlo. È meraviglioso da vedere”.
Di conseguenza, facendo ancora meglio, Ibra porterebbe il Club olandese alla conquista della Champions. Come? Con quale approccio? Quali scelte? E chi se ne importa. Ibra è Ibra. E comunque, non me ne voglia, ma a fare il diplomatico in giacca e cravatta non ce lo vedo proprio. Anche perché il suo principale consigliere sarebbe certamente Mino Raiola. Tutto davvero bellissimo…
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