Leao a Che Tempo Che fa: "Ibra un fratello, Maldini mi manca. Razzismo? Ha fatto bene Maignan"

Ospite alla trasmissione di Fabio Fazio Che Tempo Che fa in onda su canale Nove, l'attaccante del Milan Rafa Leao si è raccontato a 360°.
tv e social29/01/2024 • 08:52
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Rafael Leão
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Serie A
Stagione 2024/2025

3

Goals

14

Tiri in porta

28

Tiri

3

Assists

Ospite alla trasmissione di Fabio Fazio Che Tempo Che Fa in onda su canale Nove, l'attaccante del Milan Rafa Leao si è raccontato a 360°.

Lo scudetto rossonero, Ibra e Maldini

Rafa Leao ospite a Che Tempo Che Fa, racconta delle emozioni dello scudetto rossonero: "Fu un giorno indimenticabile, piansi di gioia perché fu uno dei momenti più importanti della mia carriera". Su Ibrahimovic nuovo senior advisor di RedBird: "Lui è sempre uguale, non è cambiato. È un brava persona, avrei voluto giocare più anni con lui perché è incredibile, il MIlan ha fatto bene a tenerlo con noi perché è l'uomo in più ed è come un fratello maggiore. Simpatico? Sì, anche se ha una personalità molto forte".

 

Leao confessa che gli manca Paolo Maldini: "I primi tempi col Milan non sono stati facili, il primo ad aiutarmi fu Maldini. Fu lui a convincermi ad accettare con una telefonata in cui mi disse che gli sarebbe piaciuto vedermi lì. Mi manca. Ha una personalità forte ed è esigente, ma mi ha aiutato a crescere. Però mi diceva di non fare musica...".

L'infanzia difficile

La punta portoghese racconta di come si è ritrovato a giocare a calcio: "Sono cresciuto con mia nonna perché i miei lavoravano sempre. Non è stato facile ma ho bei ricordi, giocavo sempre a calcio e i miei amici dicevano che potevo arrivare in alto. Un giorno mi vide un osservatore e mi portò al Benfica. I miei non avevano soldi per portarmi a Lisbona e ci andavo col pulmino che non arrivava mai. Mio padre era duro con me, ma lo ringrazio per quello che ha fatto".

Razzismo e "maledizione" rigori

Leao torna anche sull'episodio di Udinese Milan: "Maignan era molto nervoso, non voleva giocare perché non era la prima volta che accadeva. La squadra gli è stata vicino. Mi spiace per tutti noi calciatori neri, dobbiamo fare qualcosa di forte insieme alle società. Ringraziamo il MIlan che ci ha supportato. Sappiamo che il razzimo non finirà mai ma non dobbiamo smettere di combatterlo. Perché sorrido? Rispondo così alle persone che sono contro di me, per dimostrare che non ho bisogno di parole..."

 

Il 20 Febbraio arriverà nelle librerie la sua autobiografia intitolata Smile: "Non volevo scrivere un libro ma poi i miei amici mi hanno convinto che c'è tanta gente che vuole sapere di me". Chiosa finale sul discorso rigori: "Giroud ha sbagliato ma è un gran calciatore e noi siamo con lui, il prossimo però lo tiro io (ride, ndr)".

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