"Alex, perché non torni alla Juve?", una domanda che Del Piero riceverà di continuo. È come un chiodo fisso per i tifosi bianconeri. D'altronde, l'ex capitano rappresenta ancora oggi un simbolo di juventinità: 19 stagioni, più di 700 presenze e quasi 300 gol con la maglia della Vecchia Signora. Ma dopo l'addio da calciatore nel 2012, Pinturicchio non è mai tornato a casa nelle vesti di dirigente. Un percorso che - chi per un breve periodo, chi ancora adesso ricopre quel ruolo - è toccato ad esempio a bandiere come Zanetti, Maldini o Totti. Ed ecco allora che lo stesso Del Piero, un'altra leggenda del calcio italiano, in un'intervista a Il Corriere della Sera ha risposto alla suggestiva domanda d'apertura.
Del Piero: "Con la Juve ho un rapporto speciale, non solo perché tifo bianconero"
L'ex capitano ha parlato prima della situazione generale in casa bianconera: "È in corso un riassestamento, e da tifoso mi auguro che le scelte fatte siano corrette perché speriamo di tornare a vedere una Juve che possa dire la sua non solo in Italia, ma in Europa. Per il mio percorso, per tutti gli anni nei quali abbiamo condiviso tantissime gioie e anche il momento più buio della serie B, con la Juve ho costruito un rapporto speciale. Non solo perché tifo bianconero, ma perché diciannove anni sono davvero tanti".

"Perché non torno alla Juve? Non sono mai andato via..."
Successivamente, la risposta alla fatidica domanda: "Le persone mi chiedono: “Perché non torni alla Juve?”. Io rispondo che non devo tornare, perché non sono mai andato via. Quando passi tanto tempo e tante esperienze in una comunità le radici affondano nel terreno. Ok, oggi non ci lavoro, va bene, ma non mi sentirò mai lontano. Una parte importante del mio cuore è lì. E lo sarà per sempre. Sempre dalla stessa parte".